Naturalmente può accadere, e immancabilmente accade. Una bambina non vaccinata contro il morbillo ha contratto la

malattia e ha contagiato altre persone, tra le quali un bambino di 11 mesi TROPPO PICCOLO PER ESSERE VACCINATO, mettendolo in grave pericolo. Questa è l’ennesima dimostrazione di quanto siano

irresponsabili i genitori che, in nome di superstizioni senza senso, si rifiutano di vaccinare i figli esponendo a gravi rischi sia i loro figli, sia i figli degli altri.

Lascia molto perplessi l’affermazione contenuta nell’articolo linkato riguardo all’isolamento: i malati di morbillo sono infettivi anche nei due giorni che precedono l’insorgere dei sintomi, quindi è impossibile isolarli perché sono in quei due giorni apparentemente sani. L’unica difesa è il vaccino, che impedisce la circolazione del virus.

Non vaccinare i propri figli credendo a superstizioni senza senso è un comportamento irresponsabile. I genitori di questo bambino malato ora rischiano non solo le complicazioni immediate, ma anche l’insorgenza di una panencefalite letale che può arrivare 5-7 anni dopo l’infezone e la apparente perfetta guarigione. L’incidenza di questa panencefalite è intorno a 1 caso su 2000 infezioni da morbillo alle quali è seguita una apparente guarigione. Insomma, una spada di Damocle sulla testa di questa povera famiglia e non per colpa loro.

Non ritengo che dovrebbe essere consentito comportarsi in modo da causare questi effetti.