Pensare Ribelle

Benvenuti all’Autism Show, la grande fiera dei teppautistici inglesi


In questi giorni si parla molto di Londra a causa degli eventi drammatici a catena che l’hanno dolorosamente colpita. Noi di pernoiautistici invece vogliamo segnalare una bella manifestazione che si sta svolgendo proprio in questi giorni nella Capitale inglese e che in seguito toccherà le città di Birmingham e Manchester (altro luogo toccato dal dolore).

Si tratta di  “Autism Show “ e corrisponde a una sorta di grande fiera sull’autismo. Qualcosa che ancora noi non abbiamo importato dal mondo anglosassone e che a essere sinceri ci servirebbe proprio. In Italia i genitori e i parenti degli autistici per avere informazioni, consigli, indirizzi ecc. non sanno ancora cosa fare, quali strade intraprendere, dove andare a sbattere la testa.

Da una parte c’è una sovrabbondanza di input che arrivano da Internet , spesso cialtronate buone solo a confondere le idee.  Oppure all’opposto ci sono convegni e corsi di formazione ma in realtà sono per gli addetti ai lavori.  In mezzo a questi Soloni difficile non sentirsi un pesce fuor d’acqua. E come se non bastasse, una volta finita la tre giorni di convegno, resta solo un vago senso di frustrazione e il sospetto di aver perso solo tempo.


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La location londinese di “Autism Show” è a Excel London, a 10 minuti da Canary Wharf nel cuore dei Royal Docks. Tutte le informazioni sulla grande kermesse dell’autismo le apprendiamo dal sito della National Autism Society che patrocina l’evento. Nello stesso sito, volendo, si possono anche prenotare i biglietti d’ingresso (con lo sconto del 20%).

Veniamo così a sapere che l’Autism show attira più di 10.000 persone tra familiari, care givers, professionisti e persone dello spettro che vi partecipano. E che oltre alle attrattive tipiche delle fiere come i grandi stand con lle ultime novità in ordine di prodotti, oggetti e servizi legati all’autismo, la vetrina dello spettro promuove anche conferenze e incontri con illustri professori, clinici e ricercatori esperti del settore. Quest’anno tra gli ospiti Francesca Happe, professore di Neuroscienze Cognitive al Kings College di Londra, Lesley Cox che dirige l’area del SEND (organismo di controllo per i bisogni dei ragazzi speciali e con disabilità) dell’OFSTED (ovvero l’Office for Standards in Education, Children’s Service and Skills) e Jonathan Green professore di Psichiatria infantile e adolescenziale all’Università di Manchester.

Altri ospiti sono imprenditori e filantropi come Madame Stephanie Shirley e la scrittrice Kathy Lette o John Bercow della House of Commons. Ci sarà anche Cheryl Gillan che presiede il gruppo parlamentare bipartisan sull’autismo e che parlerà delle iniziative legislative in cantiere per l’autismo.



L’Autism show è dunque un’occasione per avere, grazie a vari seminari aperti al pubblico, tutte le informazioni più utili, dalla scuola, alla ricerca di un lavoro, al sesso e alle relazioni, oppure sull’autismo nelle ragazze o nella terza età e le ultime in materia di welfare system.  E ancora c’è  la possibilità di avere consigli e strategie di supporto sulle terapie più efficaci per bambini e adulti. Uno staff di professionisti è a disposizione per chiarire le idee sulla scelta degli interventi terapeutici, sulle diete,  sull’autismo a scuola e nel passaggio all’età adulta. Indirizzi e consigli pratici per l’assistenza domiciliare, le scuole speciali, e altro ancora.

All’interno della manifestazione da segnalare l’Autism Uncut Cinema con una programmazione di corti dell’Autism Uncut Film and Media Awards prodotti dalla National Autistic Society.

Sono film di quattro minuti ognuno dei quali focalizzante un aspetto della realtà autistica senza censura e senza tagli. Questo per aiutare la gente a comprendere meglio l’autismo e a spiegare quello che si può fare per aiutare le persone che ne soffrono.

Non poteva mancare l’aspetto ludico. Per allietare la visita di piccoli e grandicelli autistici (e non) in visita con genitori e parenti non poteva mancare la famosa stanza sensoriale con le più recenti “attrazioni” tecnologiche. E poi la possibilità di sperimentare nuovi giochi didattici e supporti  audio-visivi per la comunicazione.

A proposito della sensory room creata da Mike Ayres Design e OM interactive qualche notizia in più sul suo ideatore. Mike Ayres è un designer con un’esperienza trentennale nella creazione di oggetti ed ambienti per persone con bisogni speciali. In pratica è un pioniere del design, sviluppo e supporto della tecnologia interattiva gestuale controllata, applicabile a progetti educativi, sanitari e  in genere per i bisogni speciali. La tecnologia gestuale-controllata è l’arte e la scienza che nel combinare immagini, colori, movimenti e suoni mette in moto esperienze di realtà virtuale, una terapia del corpo, stimoli multisensoriali e giochi immersivi.

 

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