
Panchina Italia a Mosca
Gigi Mazzone, il neuropsichiatra autore di “Un autistico in famiglia” , è appena tornato dalla Russia dove era andato assieme alla Nazionale italiana di spada maschile, in trasferta per i Mondiali di scherma 2015 a Mosca.
Mazzone, che noi conosciamo per il suo impegno con i ragazzi autistici, da tempo segue gli atleti azzurri con il ruolo delicatissimo di “mental coach”, infatti oltre ad essere un medico è anche un ex atleta che ha tirato in Nazionale .
L’ amico Mazzone mi spiega come è finito in questa avventura: “Io per dieci anni ho gareggiato in nazionale, continuando comunque la mia attività di studio e di ricerca nell’ambito della neuropsichiatria. Sei mesi fa mi chiama il commissario tecnico per dirmi che i suoi atleti pur avendo altissime performance individuali, nel lavoro di squadra non riescono a gestire delle dinamiche ansiogene che rischiano di incidere sui risultati. Insomma secondo lui siccome io so cosa sia la scherma e mi occupo di mente ero la persona adatta come “mental coach”.
I risultati in questi mesi si sono visti e gli atleti seguiti da Mazzone al momento “rischiano” la qualificazione per la prossima XXXI Olimpiade 2016 a Rio de Janeiro.
Proprio nella veste di Maestro schermidore Luigi Mazzone sta pure lavorando a un progetto per avviare alla scherma anche ragazzi autistici. L’ attività, che inizierà a Roma da ottobre, coinvolgerà la sua associazione “progetto Aita” , che già si occupa in diverse città italiane di organizzare attività sportive e summer camp per ragazzi con neurodiversità. Mazzone è convinto che sia possibile avviare una “palestrina” perfettamente attrezzata, e in regola con le norme federali, in cui anche i nostri ragazzi possono misurarsi nella nobile arte della spada. Mazzone nella realizzazione del progetto sarà affiancato da uno psicologo e un istruttore di scherma.
“Da anni sono convinto che comunque i ragazzi debbano essere impegnati in attività sociali che a loro piacciano -mi dice Mazzone-padri e madri dovrebbero passare meno tempo in rete a discutere tra loro o cercare le cause dell’autismo, quanto sarebbe meglio se quel tempo lo usassero per far socializzare i propri figli!”
I genitori che mi leggono non si facciano prendere da ansia preventiva, nessuno di loro rischierà di essere trafitto: le spade naturalmente sono studiate apposta, nei materiali e nella forma, per non essere potenzialmente pericolose anche tra le mani dei nostri #teppautistici.
- Panchina Italia a Mosca
è un grande disagio per chi vive in territori isolati come il nostro trovare uno sport che possa essere seguito dai nostri figli…abito in prov di cs e abbiamo tanti bambini autistici che non hanno questa possibilità proprio perchè non abbiamo figure di riferimento professionali vicine a meno che non vengano da fuori e non si facciano pagare tanto quanto pesano. Grazie a te e grazie al dr Mazzone per lo splendido (e finalmente comprensibile) libro di un’utilità pazzesca anche a chi non ha figli autistici ma almeno si da pena di capire cos’è.
Mia figlia Alma oggi ha 27 anni. Ricordo quando andava a scuola, in particolare alle medie e insistemmo non so quanto per farla gareggiare alla festa dello sport perché ad Alma piaceva e piace ancora correre… Aveva un insegnante di sostegno anziana che faceva fatica anche a camminare e ci dicevano che non era possibile… In terza media arriva un nuovo insegnante di sostegno (insegnante ISEF) e Alma per la prima volta partecipa alla corsa dei 100 metri insieme al suo insegnante, una compagna di classe e un sorriso che non potrò più dimenticare. Mentre riprendevo la scena con la videocamera avevo le lacrime agli occhi dall’emozione!