L’autistico probabilmente vede i pensieri come oggetti concreti sparsi per la stanza, quindi diventa euforico per questo particolare affollamento del suo spazio.
Provo a improvvisare… Per lui i pensieri sono come pupazzi ballerini che saltellano su sedie e tavolini; per lui i pensieri hanno il fruscio di un rubinetto aperto e allagano piano piano il pavimento.
Per questo trovo Tommy spesso seduto sul letto, abbracciato ai cuscini come fossero salvagente, che teme di affogare tra i pensieri.
(Una notte ho sognato che parlavi Pg.35)
Sono convinto che Tommy, quando sono lontano da lui, mi veda come uno di quei pupazzetti che immagino siano i suoi pensieri. Il pupazzetto papà, che cresce a grandezza naturale solamente quando appaio concretamente. (…Pg 90)
Gentile Gianluca, seguo anche se non dettagliatamente la storia di suo figlio, perchè da posizioni diverse anche io ho una storia di “diversità” perchè sono figlio udente di genitori entrambi sordi e spesso ho pensato come tanti che della mia vita si potesse scrivere un libro sia per le cose belle che mi è stato fatto dono che delle brutte. Cosa dire di Tommy e di lei? niente tranne che le auguro ogni bene! saluti!