Insisto sul fatto che nel nostro Paese il vero problema delle famiglie con autistici sia la mancanza di una minima cultura sociale rispetto all’autismo, resa ancor più drammatica da una profonda e radicale ignoranza istituzionale, anche semplicemente su ciò che sia un autistico. Per questa ragione vorrei ancora di più raccomandarmi ai nostri rappresentanti in Parlamento perché non indugino a darci una buona legge. Una legge che finalmente dia dignità di esistenza ai nostri figli, anche se la definizione del Testo Unificato in Senato è stata rimandata ancora di un mese.
E’ urgente una buona legge. In Italia ancora prevale una visione “sciamanica” dell’autismo, è preoccupante che persino nelle università, dove si dovrebbe formare una classe docente sensibile e informata, l’ autismo sia spesso trattato da teorici della supercazzola, piuttosto che da docenti corroborati da un concreto bagaglio scientifico su questa sindrome.
Riporto ad esempio un messaggio che mi è stato inviato via mail. Riguarda una surreale lezione sull’autismo che, all’Università La Sapienza di Roma, è stata impartita a futuri insegnanti. Vale a dire persone che nelle nostre scuole si occuperanno attivamente di ragazzi autistici.
Fa rabbrividire immaginare che la formazione post laurea sul delicato problema dei ragazzi autistici sia affidata a una così strampalata trattazione. E’ inammissibile che sia avvenuto nella più grande università italiana. Immaginate se mai potesse essere tollerato che un cartomante docente di problemi oncologici, o uno spiritista di malattie degenerative. Perché di autismo può parlare chiunque?
Le nozioni riguardo alla prima causa di disabilità sono impartite rispolverando teorie sull’autismo oramai ammuffite. Ancora si parla dalla cattedra di un’ Università, a chi avrà a che fare con ragazzi come i nostri, della responsabilità della madre sull’autismo del figlio, o del padre “forcluso” (cancellato). Letture da molto tempo totalmente sconfessate dalla letteratura scientifica.
Quello che per noi genitori d’ autistici, fino ad ora, è stato veramente forcluso è il diritto a una vita dignitosa per i nostri figli! Quale pensate possa essere la reazione di un genitore a cui un insegnante venisse ancora a dire che suo figlio è autistico: “Per un buco al posto della significazione fallica!” non consiglierei di fare l’ esperimento…
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Mail ricevuta il 15 maggio
In allegato parte della lezione che i futuri insegnanti hanno dovuto subire nel giugno 2013 all’Università La Sapienza di Roma, si trattava del corso TFA (tirocinio formativo attivo) per accedere all’insegnamento. Durante questo corso nell’ambito della pedagogia speciale è stato espletato un corso obbligatorio sull’autismo tenuto da un certo Carlo Albarello, Membro dell’Association Lacanienne Internationale (Paris) e dell’ALI-RM, collaboratore del Laboratorio Freudiano per la formazione degli psicoterapeuti.
Riporto alcune perle di saggezza che costui ha consegnato a noi, futuri insegnanti: “La teoria genetica è una “stronzata” (scusatemi per l’espressione). La base per spiegare l’autismo è la Teoria lacaniana. La madre e il bambino sono un unico corpo: la “debile” (potremmo tradurre con debolezza o disabilità) è responsabilità della madre. Le madri sanno a livello inconscio di essere parte della disabilità dei propri figli: ecco perché ai colloqui con gli insegnanti si presentano sia padre che madre, mentre per gli altri alunni solitamente la sola madre ad andare (!?)
Traggo da uno scritto che ci ha consegnato alcuni stralci: “La forclusione del Nome-del-Padre ostacola la metafora paterna e il buco lasciato «per carenza dell’effetto metaforico provocherà un buco corrispondente al posto della significazione fallica», insegna Lacan. E il padre forcluso fa ritorno nel Piccolo Joyce (bambino con autismo) proprio come buco nella catena significante, come reale del linguaggio, attorno al quale si organizza la produzione di significanti puri (i neologismi), significanti fuori-catena, mai nati al simbolico”
Questa perla di lezione era in Internet. Ora cliccando sul link non si trova. Non so se ci sia da altre parti, in ogni caso produciamo il pdf. della lezione (Scarica da qui)
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è una vergogna. l’unico commento che mi viene da fare. l’autore di cotanta lectio merita di essere a sua volta forcluso.
vergognoso e avvilente: in Italia anche nelle Università vince la lobby e non la preparazione seria e scientifica.
Noi genitori ne abbiamo abbastanza di queste cretinerie che sono giudicate offensive anche solo dal buonsenso del mio panetterie, che peraltro fa egregiamente il suo lavoro altrimenti col cavolo che si mantiene aperto il negozio. Mandiamo a casa qs ignobili figuri che producono solo aria fritta e non risultati tangibili nel loro lavoro.
Purtroppo per l’autismo come per molte malattie mentali nella moderna europa non ci avvaliamo più degli stregoni con catene al naso , ma di eleganti ed incravattati signori che ci propinano la superstizione psicanalitica come rimedio a questioni biologiche di cui nemmeno gli scienziati hanno dipanato la matassa.
Come mamma e come insegnante mi rivolta lo stomaco sentire tali baggianata perché so per certo che influiranno nelle prassi educative e nella stigmatizzazione sociale di ragazzi disabili e delle loro famiglie in particolare delle mamme.
Alla faccia delle pari opportunità e della condanna del mondo islamico misogino che fa la civile europa!
Ci dovremmo vergognare a stare in silenzio, e ora di ribellarsi davvero con fermezza, grazie Gianluca! Ma vorrei sapere perché solo tu!
…Perché tra i giornalisti pare che solo io abbia un figlio autistico!
questo nn è vero caro Gianluca!!!!
ma impegnarsi socialmente è una virtù molto rara!!!
Bisognerebbe capire quali interessi si nascondono nella scelta fatta di un simile soggetto come docente.
Mi auguro che gli insegnanti gli abbiano riso in faccia…è come se dicesse’l’asino vola”
Queste sono le premesse di un grande business, non far capire le cose per aver l’esclusiva di governarle. In quanto agli incontri con gli insegnanti di entrambi i genitori…stendiamo un velo pietoso..Sottoscrivo in pieno quanto esposto dalla Bulfone.
Sono parole oscene e perverse… altro che interpretazioni!!! Mi sono formata e occupata per anni di psicoterapia e psicoanalisi e poi ho messo al mondo una figlia con autismo che oggi ha 26 anni, spero per loro che abbiano avuto la decenza di ritirare da internet quello che hanno avuto il coraggio di affermare in una lezione universitaria….
Ci chiediamo se è mai possibile che all’Università La Sapienza si impartiscano simili lezioni sull’autismo in aperto contrasto con la linea Guida 21 sull’autismo dell’istituto Superiore dell’Sanità.Per quel che riguarda l’autismo vige un medioevo culturale che deprime e insulta migliaia di famiglie come le nostre.
Ma questi docenti sono pure pagati per sparare delle stronzate inenarrabili e irripetibili e seminare insana e virulenta ignoranza.
Indignazione e oltraggio alle nostre famiglie che sono stufe di sentire queste masturbazioni cerebrali di persone deviate malate che si ostinano a mantenere un retaggio di una cultura mefitica e infetta che corrompe le giovani menti degli studenti oscurando la luce della scienza.
Come fa l’Università La Sapienza a chiamare questi personaggi alieni da un aggiornamento scientifico e e bagaglio di una cultura medioevale più simile all’inquisizione che non hanno a che fare con la ricerca scientifica.
ma è mai possibile??? ma chi si permette ancora di dire cose simili? da chi sono scelte le persone che dovrebbero insegnare ad altre? ma come possiamo essere tutelati da gente simile? voglio la legge!!!!!!!!!!sono Benedetta, la madre di Giulia.
Credo che se continueremo con il nostro “religioso silenzio”, permetteremo a simili “imbecilli” di perpetuare danni all’infinito … propongo una raccolta firme per la “cacciata” di tale personaggio dall’Università , ma anche di coloro che gli hanno permesso di andare a insegnare ,,, conosco già la risposta MA credo sia giusto cacciare lui e gli altri NON dobbiamo DIFENDERE il posto di lavoro di persone inutili e dannose
L’università il tempio della conoscenza, un tempo era considerato un luogo sacro, oggi, visto simili personaggi, viene da chiedersi cosa sia diventato ….
Caro Albarello mi domando chi sei, ecco cosa dice Wikipedia, “La psicoanalisi lo ha posto (il fallo) al centro della vita mentale, e anche nel linguaggio primeggia: l’organo sessuale maschile ha 1.047 sinonimi (40 più della vagina), per esprimere i concetti più disparati, dalla forza (cazzuto), all’imbecillità (cazzone). Come potete vedere la risposta al mio quesito è nell’ultima parola !
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