Mi sentirò a Insettopia quando non avrò più bisogno di rovinarmi il fegato perché qualcuno ha occupato abusivamente il parcheggio riservato per mio figlio. Mi capita sempre più spesso e sinceramente non mi va più di discutere. Ogni volta c’è una scusa diversa: mi hanno detto che devono lavorare, che sono andati ad accompagnare un invalido, che non avevano visto il cartello con il numero della concessione, che in fondo era solo per una mezz’oretta, che tanto mio figlio può camminare con le sue gambe e quindi potevo anche aspettare. Lo trovo umiliante davvero, non certo per me, ma per le persone che si arrampicano sugli specchi per giustificarsi, spesso anche con molta arroganza. Una volta una megera ha fatto retromarcia sgommando come volesse investirmi, solo perché le facevo notare che non avrebbe mai dovuto parcheggiare nelle strisce gialle.
Oggi ho assistito a un nuovo insediamento abusivo in parcheggio riservato a disabile, messo a punto con una vera e propria strategia da guerra psicologica. Sotto il parabrezza della sua auto l’ occupatrice aveva messo un cartello con scritto il numero del cellulare, per essere chiamata in caso di bisogno (da immaginare la sua delicatezza se al posto di un padre con un figlio autistico ci fosse stato magari un anziano signore invalido, o con difficoltà di camminare, lei non poteva sapere a chi fosse riservato quel parcheggio).
Per colmo di spocchia poi accanto un cartoncino con il logo di Rai5, come se fosse un motivo valido per occupare il parcheggio di un disabile il fatto di lavorare alla Rai. Cosa era un suggello di casta? Come per dire : io sono della Rai e parcheggio dove voglio! Oppure: Bada che potrei essere un vip televisivo, non alzare la voce quando mi chiami…O peggio che mai: sto lavorando capiscimi sono della Rai…Mica pizza e fichi! (nel palazzo ci sono varie società di montaggio e editing televisivo, quindi c’è il via vai di programmisti, registi, creativi, artisti…)
Naturalmente ho chiamato facendo nera la signora che ha risposto, tanto che a spostare l’ auto ha mandato una spaventatissima collaboratrice che si è beccata tutti i miei improperi, tra l’ altro incolpevole. Immortalo nella foto qui sopra la sequenza dell’azione di pura prepotenza di cui sono stato testimone, non mi sento vittima perché so difendermi, sono convinto che quella macchina girerà bene al largo dal nostro parcheggio d’ ora in poi. Spero che dalle parti di Rai5 buttino uno sguardo e magari facciano riflettere i loro collaboratori che non basta sentirsi creativi per potersi permettere d’ essere buzzurri. Solo un incivile e primitivo non valuta la gravità d’ occupare il parcheggio di una persona invalida.
Comunque è guerra aperta, non certo a colpi di bloccasterzo o cacciavite come molti suggeriscono, sto preparando il contrattacco e sarò spietato. Vi posso solo anticipare che un’ affascinante imprenditrice siculo-svizzera sta preparando per noi d’ Insettopia un prototipo di sentinella elettronica per parcheggi. Vi farò vedere quanto prima come funziona e mi piacerebbe coinvolgere i Vigili di Roma Capitale a valutarne l’ uso, per estenderlo magari a tutti i disabili dopo aver fatto il test con i nostri ragazzi.
Si tratterà di un dissuasore acustico e luminoso che entrerà in azione quando il parcheggio è occupato da un’ auto non autorizzata, allo stesso tempo una mappa on line localizzerà immediatamente l’ occupazione e la segnalerà a chi di dovere (proprietario, vigili ecc) .
Sarebbe persino possibile la funzione che scatta una foto e la pubblica all’ istante su Twitter, come feci io tempo fa, ma occorre fare delle valutazioni su come superare eventuali problemi di privacy. Prima di mettere in piedi una gogna elettronica, mi piacerebbe svegliare solo un po’ la coscienza di chi pensa sempre di passare inosservato nelle sue costanti, e spesso condivise, prepotenze quotidiane verso i più deboli.
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Per un autistico è già molte volte un problema riuscire a ottenere il contrassegno per un parcheggio riservato. Non tutti i medici legali preposti alla verifica sanno quale siano i problemi degli autistici e tendono a dirti che siccome il ragazzo cammina non ha bisogno di un parcheggio riservato. Questo tema è stato argomento di acceso dibattito….Leggi : “Come si permette un autistico di avere il permesso per il parcheggio”
Spesso, come tanti miei “colleghi” trovo il parcheggio occupato e devo aspettare ore perché si liberi. L’ ultima volta ho fatto una foto dell’ auto che lo occupava e l’ ho twittata sfidando i vigili romani a occuparsene. Il risultato come è stato clamoroso.
Ne hanno parlato:
Una soluzione modulare potrebbe essere:
– Un sensore di occupazione di parcheggio (es.: http://www.infomobilitysuite.com/it/prodotto/11/parking-spot-sensor.html)
– Una gestione accessi RFID UHF(un “reader” UHF, sul palo, e un permessino dotato di tag RFID nelle auto da abilitare).
Esempio funzionamento:
Appena viene rilevata presenza auto nel parcheggio, scatta un timeout di qualche minuto trascorso il quale il reader cercherà di “rilevare” un tag/permesso autorizzato. Se non lo trova lancia allarme (sonoro, messagi, notifiche etc etc).
NF
Se la puó consolare il parcheggio numerato per mia figlia autistica ,sotto casa, é purtroppo davanti ad un panettiere e vicinissimo ad una gelateria e ad una Chiesa. Quindi durante la settimana c’è sempre qualcuno ” che tanto a comprare il pane ci metto due minuti”,verso sera invece bisogna aspettare di più,perchè a mangiare il gelato ci si mettono anche 10 minuti. Il Sabato sera e tutta la Domenica in nostro parcheggio è occupato da qualche fedele ,magari anche invalido, che finge di ignorare cosa significhi parcheggio handicap numerato. Per adesso mi difendo con dei prestampati che lascio sotto il tergicristallo, piegati a mo’ di multa, con stampato : Ti cedo volentieri il mio posto se tu ti prendi il mio handicap. Anche a me succede quotidianamente di non ricevere scuse da parte di chi ha lasciato la macchina nel nostro posto ,anzi moltissimi sono arroganti. Per fortuna abito in centro, ci sono le strisce blu, e nella cittadina di provincia dove abitiamo non danno la multa se si occupa un posto a pagamento. A Torino invece mi hanno multata, c’è una ordinanza comunale che va contro il codice della strada, non si può lasciare la macchina in un posto a pagamento esponendo il contrassegno handicap…
A me invece, al momento del ritiro del contrassegno, i vigili hanno specificato che potevo esporlo nei posti con strisce blu (il contrassegno annulla il pagamento e anche il disco orario).
Strisce Blu: il Codice della Strada all’art.188 parla solo di spazi limitati a tempo (Disco Orario). Gli spazi “blu” a pagamento non sono menzionati, e sono regolamentati, per quanto riguarda il contrassegno invalidi, solo da Ordinanza Comunale. (Non dal Codice della Strada).
Comprensibie la frustrazione di chi ha questi problemi, ma le norme sono decise da un sistema democratico (fortuna) che commisura VARIE ESIGENZE DI VARIE CATEGORIE. Pretendere precedenze non è ben visto da altri, in nessun caso, naturalmente. Se poi ci sono norme decise da “tutti” (anche perché una disabilità può accadere a chiunque), ci si accontenti di pretendere IL RISPETTO DELLE NORME. Nulla di più. Questo è il nostro sistema. A ognuno decidere se ciò sia soddisfacente. (Per fortuna il sistema è questo)