E’ certo che stiamo avviandoci a celebrare la grande giornata mondiale della consapevolezza sull’ autismo con un bel bagaglio d’ ignoranza, di cui ancora non siamo riusciti a liberarci. Chissà perché nel nostro paese ancora riescono ad avere il campo libero tante stregonesse dell’ autismo che nella migliore delle ipotesi ci distolgono dal vero nostro problema: costruire finché abbiamo forza e lucidità, un futuro almeno accettabile ai nostri figli che ci sopravviveranno.
Riporto uno dei molti messaggi che mi capita di ricevere dopo la notizia di notizia che è arrivata dalla Procura di Trani, dove un magistrato ha aperto un’inchiesta per accertare l’esistenza di un nesso di causalità tra la somministrazione del vaccino pediatrico anti morbillo, parotite e rosolia e reazioni di tipo autistico .
“Buonasera Gianluca, sono molto confusa rispetto all’eventuale relazione tra vaccini e autismo. Credevo che il prof. Eugenio Serravalle avesse in gran parte chiarito i miei dubbi ma vedo che Lei continua a sostenere l’esatto contrario del prof. Ora, siccome mi fido di Lei forse più che dell’altro, vorrei chiederle a quali fonti si attiene o si è attenuto per formare il suo giudizio. Ho letto molto in merito ma ancora sono assillata da dubbi e vado avanti con due bambine non vaccinate... Grazie per il confronto, se vorrà”
Mi addolora pensare che una madre non vaccini i figli perché nessuno riesce a darle certezza che sia necessario farlo. Quello che era già un problema di comunicazione si è drasticamente confuso dopo la vicenda nata dalla Procura di Trani all’indomani della denuncia dei genitori di due minori, ai quali è stata diagnosticata una sindrome autistica ad insorgenza post vaccinale. Qui trovate la notizia completa con tutte le prese di posizione dell’ Organizzazione Mondiale di Sanità e Della Società Italiana di Pediatria.
La notizia è stata immediatamente ridimensionata e circoscritta da tutta la stampa nazionale. Una volta tanto almeno non ci sono state incertezze, ma sono state segnalate le evidenti incongruenze di un’ azione che ha causato un’ onda di preoccupazione e ansia in moltissime famiglie italiane. Qualche associazione di genitori di soggetti autistici ha pure ricordato che in questi casi SI DOVREBBE FARE RISPETTARE IL CODICE PENALE, CHE VIETA L’ALLARMISMO SANITARIO E ANCHE LA PUBBLICITA’ INGANNEVOLE.
Io non sono un medico, non azzardo interpretazioni. suggerisco solamente di leggere con attenzione i due pezzi che qui sotto linko, sono stati scritti in questi giorni dal mio ottimo collega de LA STAMPA Niccolò Zancan. Sono riscontri oggettivi, non ipotesi. Trovo che siano un illuminante esempio di quanto si muova attorno all’ autismo, senza che quasi nessuno si prenda la responsabilità istituzionale di dare un concreto supporto informativo alle famiglie.
Ho qui già più volte parlato delle “stregonesse dell’ autismo” di cui ho avuto da chi mi scrive notizia e segnalazione, come la storia di una psicanalista che ha “in cura”(?) un ragazzo autistico. La madre spende cifre assai considerevoli in un trattamento totalmente inutile, mi è stato detto che lui si strappa tutti i capelli e la “dottoressa” dice alla famiglia che è un bene perché così si libera dalla tensione. Una psicanalista che dice una cosa simile di un autistico andrebbe radiata dall’ordine, ma spesso è ordinaria amministrazione, c‘è anche chi si fa pagare parcelle di 800 euro per mettere l’ autistico in una stanza vuota e limitarsi a osservarlo.
Un’ altra madre mi ha comunicato ieri che a Roma in un’ istituto psico pedagogico è stato presentato alla Provincia un progetto di 9 ore settimanali legato a un alunno autistico e che prevede la Comunicazione Facilitata. Chi lo spiega alla Provincia che non si buttano via così i soldi pubblici, ma soprattutto è loro preciso dovere conoscere la Linea Guida dell’ I.S.S. sugli interventi abilitativi on consigliati per gli autistici. (ora riprenderanno a scrivermi gli indignati, ma chi se ne frega…) .
Non perdiamo tempo ribocchiamoci le maniche e cominciamo a costruire la nostra Insettopia. Spero molto in Insettopia Insettopia” che dovrà diventare il maggior aggregatore di senso e di cultura sull’autismo. Preparatevi mi servono subito mille persone, presto vi dirò come fare a diventare i primi coloni d’ Insettopia.
Bravo, Nicoletti! Su questo punto cruciale sono con Lei, senza se e senza ma.
Aiuto volentieri il progetto Insettopia. Non sono direttamente coinvolta con il fenomeno dell’autismo ma ho una nipote con sindrome di Down e le preoccupazioni dei genitori per il suo futuro sono simili.
Ma per favore, Nicoletti, faccia leva sui suoi lettori ignoranti ma non su me! Parliamo della vaccinazione antiepatite B, resa obbligatoria nel nostro Paese nel 1991, per i nuovi nati e per i dodicenni, dopo un’aspra battaglia parlamentare e con la contrarietà di moltissimi esperti in campo medico.L’allora ministro della sanità Francesco De Lorenzo, che propose con forza la vaccinazione di massa fu poi indagato, processato e condannato per tangenti ma il vaccino in questione rimase obbligatorio in Italia e tuttora tutti i nuovi nati ( non più i dodicenni) vengono sottoposti a questa vaccinazione, che si aggiunge alle altre 3 obbligatorie ( antidifterica introdotta nel 1939, antitetanica nel 1963 e antipolio nel 1966) e a tutte quelle “caldamente consigliate”, ma non obbligatorie ( antiaemophilus, antipertossica, antipneumococcica, antimeningococcica di tipo C, antimorbillo, antiparotite, antirosolia,a cui si aggiunge l’antinfluenzale per i bambini “a rischio” o disabili ecc). Illustri esperti della comunità scientifica internazionale hanno sostenuto che le vaccinazioni di massa, in particolare l’antiepatite B, antiaemophilus e antipertossica, giochino un ruolo nell’aumento esponenziale, che si sta osservando del diabete insulinodipendente di tipo I nei bambini. Essendo i neonati ed i bambini categorie non a rischio epatite B, ma esposte invece ai rischi possibili della vaccinazione di massa!
Oppure parliamo del vaccino esavalente Hexavac, utilizzato per la prevenzione delle infezioni causate da difterite, tetano, pertosse, poliomielite, epatite ed infezioni invasive causate da Haemophilus influenzae b, prodotto e distribuito da Sanofi Pasteur MSD a partire dal 2000, di cui, il 17 novembre 2005 la Commissione europea ha sospeso l’autorizzazione all’immissione in commercio su raccomandazione del comitato dell’Agenzia per i medicinali per uso umano (CHMP) a causa del sospetto di inefficacia nell’indurre protezione a breve e lungo termine nei confronti dell’epatite, mentre l’11 aprile 2012 Sanofi Pasteur MSD ha volontariamente ritirato l’autorizzazione all’immissione in commercio di Hexavac.
O parliamo invece del vaccino anti papilloma virus: in un 10% di casi (e più) il virus convive tutta la vita senza creare mai problemi. Il virus HPV non indica malattia, ma il rischio nell’1% dei casi di sviluppare nel tempo lesioni (macchie) trattabili.
Perché si sviluppi un tumore sulla eventuale lesione non curata occorre tanto tempo circa 20/40 anni, un fatto eccezionale che si presenta nell’1% dei casi. Quindi l’infezione non è una malattia ma un fattore di rischio (Dr. M. Sideri ginecoloco-oncologo). “Se le mamme volessero sapere quanto dura l’immunità, e se fra qualche anno si dovrà fare un richiamo o se l’essersi vaccinati non porrà altri problemi più avanti, e se le bambine che si vaccinano oggi saranno davvero protette dal tumore, si dovrebbe ammettere molto candidamente che per nessuna di queste domande c’è risposta” (Dr. G. Remuzzi immunologo).
Insomma, si interroghi anche Lei un po’ di più, non parlo della sola correlazione vaccini-autismo ma in generale dei danni a lungo termine (le “semplici” allergie, ad esempio), delle patologie auto-immuni e di quelle cerebrali.
Tutto vero sono pienamente d’accordo Nicoletti.
.Chissa’ cosa . ne pensa Niccolo’ Zancan della “strana intesa” di alcuni consulenti scientifici dell’Oms con le case farmaceutiche di cui hanno riferito nel 2010 organi di stampa?.
ne servono 999…………noi ci sentiamo già arruolati 😉
No Marta, certe cose non vanno dette, rischi di sembrare una complottista! Scherzi? Nascondiamo la polvere sotto i tappeti per ora…..é solo questione di tempo….prima o poi la bomba scoppierà…..
Caro Nicoletti, consideri la mia famiglia già arruolata al suo progetto! La seguo da due anni su “obliqua-mente” e su questo blog da quando l’ha creato, e ovviamente sono un lettore del suoi libri, quello su Tommy ( che ormai consideriamo “uno di famiglia”!) ma anche il “libro infame” che ho trovato un vero spasso! Ritengo la sua sia una delle voci più lucide e obiettive nel campo della nostra problematica comune, che ci rende “colleghi”, un campo, purtroppo, in cui i “venditori di olio di serpente” abbondano. Nella sventura mi ritengo fortunato, perché mio figlio è nato nel 2008, quindi in un momento storico in cui molti venditori di “miracoli” (DAN!, comunicazione facilitata, psicoanalisi in blocco, chelazione: le prime che mi vengono in mente) sono già stati sbugiardati. Ciò ci ha consentito di risparmiare tempo e denaro e poter iniziare molto presto con nostro figlio la terapia comportamentale ABA che ci sta dando risultati molto promettenti, di cui sarò felice di scrivere più dettagliatamente in futuro, ma che sintetizzo con due numeri: dopo i primi sei mesi di terapia il suo punteggio del test CARS, che alla prima diagnosi era risultato 39, è già sceso a 37. Sembrano cifre banali, ma in mezzo a quei due semplici punti c’è un carico di autonomie acquisite notevolissimo! A presto!
Vorrei anch’io dare un contributo per il suo, nostro, progetto per rendere i nostri figli quanto più sereni, felici e principalmente autonomi.
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Ci siamo anche noi…. ne mancano 995 circa….sbrigatevi a farvi avanti….
Raffaella