Come annunciai mesi fa, l’ amica Stella Pende venne a trovarmi nello scannatoio che divido con Tommy, perchè voleva fare un reportage sull’ autismo. Stella e io ci conosciamo da una vita, anche se ci sentiamo e vediamo quasi mai, lei fa parte di quella strettissima cerchia di persone che quando le cerchi ci sono sempre, senza bisogno di dover condividere modi di vita, frequentazioni, confidenze quotidiane. Stella è un po’ come un soldato per questo ci intendiamo, anche se stiamo zitti e se passano anni in cui ognuno pensa a alle cose sue senza sentire il bisogno di rassicurazioni periodiche, di telefonatine, visitine, chiacchieratine…Che è roba da donnette.
Stella mi aveva chiesto di aiutarla, perchè da anni avrebbe voluto fare un reportage serio sull’ autismo, le sembrava l’ occasione giusta farlo parlando della mia giornata con Tommy, ma avrebbe voluto poterci venire a scovare con la telecamera nel nostro riservatissimo rifugio. Non è la prima persona a chiedermelo e ho sempre detto di no. Non voglio giocare a fare il riservato, metto ogni giorno sui vari social media tonnellate di attimi della mia e sua giornata, non ho nessuna reticenza a condividere i miei pensieri anche attraverso immagini, ma non mi fido per glorioso pregiudizio di chi fa tv. Non ho nulla contro la tv, l’ ho amata e osservata per anni e anni raccontandola ogni giorno. Non ho considerazione per la pletora umana che si frappone tra una telecamera che cattura e l’ istante della messa in onda.
Non generalizzo naturalmente, ma non ne posso più di signore attempate che si affannano con grosse borse e telefonini sempre all’ orecchio, frementi tra uno studio di montaggio e una riunione di redazione. Non sopporto giovincelli isterici e saccenti, vestiti di nero che ancora citano Debord, nemmeno ne posso più di panzoni residuati, di ex guru con i capelli tinti, di sacerdoti opimi della buona tv, tutti signori e signore che si autosostengono come cerniera indispensabile tra la visione di un operatore e quello che loro pensano sia il gradimento del pubblico. La tv in Italia è morta, una satrapìa se ne è impossessata da una trentina d’ anni, ancora la tiene imprigionata come ostaggio per garantirsi sopravvivenza.
Detto questo posso sintetizzare in una frase: Stella è una delle poche persone a cui possa serenamente permettere di trattare in tv una materia così delicata come la mia vita con Tommy. Stella ci conosce entrambi da sempre, lei stessa ha ricordato su Donna Moderna di quando Tommy era un pupetto muto sulle spiagge della Sardegna. E’ lei l’ amica di cui parlo nelle prime pagine del libro, anche complice involontaria delle nostre vendette esibizionistiche sulle mamme saccenti.
Ebbene Stella è riuscita a fare il primo reportage totalmente onesto sull’ autismo, oltre alla storia di Tommy e me, ha raccontato una delle realtà più fantastiche del nostro paese, cioè quello che ha costruito Betty De Martis (una delle persone maggiormente lucide e informate sull’ autismo che io conosca) e altri genitori dell’ Angsa di Novara. Un posto dove già si sono conquistati la loro “Insettopia”, sono diventati una piccola azienda e danno un lavoro fisso e retribuito ad almeno venti operatori specializzati. Senza dare voce a tromboni e accademici di fama, Stella ha sentito Chiara Pezzana la neuropsichiatra che segue questo progetto. Una ragazza straordinaria, che ha lasciato un posto pubblico per darsi da fare con i ragazzi in prima persona, ed è anche molto bella!!!!
Nel caso qualcuno volesse saperne di più se lo guardi con attenzione, non ho mai visto un servizio così ampio e completo fatto in Italia sull’ autismo…
Guarda la puntata di “Confessione Reporter” del 16/05/2013
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Grazie.La professionalità va condivisa!
la trasmissione è stata interessantissima ma comunque ci vorrebbero piu riflettori su questo problema che è vero nel più dei casi fa dividere i genitori che sono colpiti dalla mancanza di comunicazione prima di tutto nella coppia che ci sofrfre tanto
Grazie di parlare apertamente di questo argomento perché molti non sanno ancora cosa sia l’autismo, dato che sono la nonna di un bambino autistico, molti mi chiedo che sintomi hanno per capire che sono così io rispondo che non tutti sono uguali e ognuno è un caso a se!!
Gianluca, mi metti in imbarazzo! io so di autismo come può saperne un genitore che per capire la propria strana figlia si è letta tutta la letteratura che parla di autismo, e ancora oggi (dopo 22 anni) ha ancora 1000 domande e pochissime risposte su questa strana figlia. Per le cose fatte a Novara, come dicevamo tempo fa, è più facile creare qualcosa in piccole città che in grandi metropoli. Primo perchè non c’è concorrenza! Secondo, perchè è più facile costruire relazioni con le istituzioni e instaurare rapporti di fiducia. Terzo, perchè le persone che vengono a lavorare con i nostri ragazzi devono davvero essere speciali altrimenti si autoeliminano da sole, perchè è tanto l’impegno e la competenza che devono mettere in gioco per avere dei risultati soddisfacenti.. E noi abbiamo davvero una bellissima equipe!!
Approfitto di questo spazio per ringraziare te per i complimenti e per l’amicizia e Stella Pende per l’ottimo servizio. Un abbraccio forte a Tommy..
Finalmente l’autismo “quotidiano” sbarca alla tv … fino a ieri si poteva trovare descritto fra le righe in qualche libro o confuso nei mille rivoli di Internet. La vita quotidiana non fa spettacolo quanto i viaggi in motocicletta, o gli episodi di bullismo o i fenomeni da baraccone come i “savant” che sono uno su un milione. Ormai non passano più nemmeno le notizie delle violenze sui disabili, come dimostra l’orrenda vicenda di Vicenza.
Ottimo dare anche le “istruzioni” per quei genitori che cominciano adesso il percorso di guerra, visto che all’ASL sono ancora omertosi nei confronti del metodo ABA. Io ne sono venuta a conoscenza ascoltando involontariamente una conversazione in un negozio mentre mi provavo un pantalone nel camerino. A quell’epoca avevo perso già da tre anni in inutili sedute di logopedia, ad origliare fuori dalla porta per cercare di imparare come insegnare a mio figlio.
Grazie perchè stai facendo tantissimo sia per Tommy che per i nostri piccoli e grandi ragazzi speciali. Come mamma di un piccino autistico di tre anni e mezzo mi sento molto meno sola vedendo che anche gli altri genitori si pongono le stesse domande e combattono insieme a me e come me 1000 lotte quotidiane. Credo che finalmente la mentalità grazie a questi servizi SERI e VERI possa cambiare. a presto e un abbraccio all’angelo riccioluto 🙂