In una scuola media di Vicenza hanno oggi arrestato un’ insegnante di sostegno e l’operatrice di una cooperativa sociale, sono state colte sul fatto dai Carabinieri mentre maltrattavano il ragazzo autistico a loro affidato. Ne ho scritto poco fa nel mio blog de LA STAMPA, dove potete leggere nel dettaglio.
La preside della scuola dice di non essersi mai accorta di nulla e cade dalle nuvole per i due arresti. Mi mette un’ infinita tristezza questa notizia, ancor più forse rabbia. Quel ragazzo ha la stessa età di Tommy, immagino bene il suo incubo quando ogni giorno doveva entrare in quella classe per essere messo sotto tortura dalle due megere, che per ruolo e professione avrebbero dovuto essere le prime garanti della sua felicità.
Non mi meraviglia quello che è accaduto a Vicenza, ammiro i genitori che finalmente hanno deciso di mettere da parte quel senso di rassegnata inferiorità che bene o male abbiamo tutti conosciuto, quando andiamo a chiedere qualcosa che pur sappiamo essere un diritto per i nostri figli. Sembra sempre che sia una grazia che ci vien elargita, proprio da persone di cui vediamo palesi i segni dell’ ignoranza più bieca rispetto alle esigenze dei ragazzi. Chi ha letto il mio libro saprà di quando anche io sorpresi un assistente mentre fumava addosso a Tommy, che era in maglietta in pieno inverno all’ aperto nel cortile scolastico. Feci il casino per quattro, ma poi si mobilitò l’ intero corpo degli insegnanti per pregarmi di non andare avanti e di non mettere in mezzo alla strada quel “povero ragazzo” che aveva commesso una leggerezza.
A quel ragazzo dissi solo di cambiare mestiere, poteva fare il dog sitter con maggiore guadagno e minore responsabilità. Oggi sono pentito, avrei dovuto fare come i genitori di Vicenza, è ora che chi ha un autistico in carico debba dimostrare di aver studiato per gestire una responsabilità così delicata. Sto facendo proprio in questi giorni la mia battaglia individuale per l’ assistenza domiciliare indiretta. Sono stanco di vedermi girare per casa persone che nessuno ha formato per occuparsi di Tommy, soprattutto non mi va più di sopportare che sulle tasche dei contribuenti costoro debbano pesare quanto un educatore con le contropalle e straforamato. Loro magari ne prendono solo le briciole, ma la cooperativa che io devo contribuire a mantenere di questo vive.
Le risorse saranno sempre meno, sia le nostre personali che quelle pubbliche, è ora che siano i genitori a decidere come impiegarle per il maggior bene dei propri figli. Mai più vorrei leggere di episodi del genere, ma se qui chiedessi ai genitori che mi leggono di segnalarmene altri, sono sicuro che avrei materia per più di una puntata di Melog. Io sono qui e ascolto…
Ho un figlio autistico di 13 anni , se capitasse a me opterei per farmi giustizia da solo. So che non è giusto ma sento che reagirei in questo modo. Complimenti per il suo libro da “un padre che è fuggito” …ma non troppo !
Da insegnante specializzato di sostengo, sono preoccupata anche dei corsi di poche ore che il MIUR intende organizzare per riqualificare il personale in esubero. Lo dico a malincuore ci sono insegnanti che svolgono questo lavoro per convenienza e non per amore. La ammiro tanto per questo faro di luce che tenta di tenere acceso. Grazie.
Gianluca, Mio figlio è stato vittima di una maestra nel 2010 quando frequentava la prima elementare. Pensa che lui che non aveva mai avuto episodi di enuresi nemmeno di notte (ha sempre avuto un controllo sfinterico persino migliore di quello dei suoi pari età neurotipici) in quel periodo non potendone proprio più decise di avvisarci che qualcosa non andava cominciando a farsi la pipì addosso durante l’orario scolastico. Da li cominciammo ad indagare e scoprimmo ciò che mai avremmo voluto scoprire.
Feci querela alla maestra e alla preside e la notizia circolò per qualche giorno nell’ambiente romano finendo in pasto al sistema mediatico che per qualche giorno se ne occupò con servizi televisivi ed articoli sui giornali.
Oggi dopo oltre tre anni la magistratura nulla ha fatto e la “graziosa signora” è tornata ad insegnare senza alcuna conseguenza.
Come vedi, purtroppo, spesso nemmeno il coraggio di querelare i responsabili basta per dare ai nostri figli un briciolo di giustizia.
ai genitori di questo ragazzo va tutta la mia stima e solidarietà
ritengo anch’io corretto che alcuni docenti pericolosi siano degradati sul campo ad altre
mansioni molto più adatte alla loro intelligenza e responsabilità dove non possano nuocere.
personalmente attendo un colloquio da 4 mesi con la direzione scolastica
provinciale per significare quanto il corpo insegnante per quattro anni abbia insabbiato
la disperazione di mia figlia per essere costantemente derisa dall’avere un fratello
autistico
Oltre che mamma di un ragazzo autistico sono anche insegnante e vorrei far capire alle persone quanto in Italia la competenza specifica , la formazione per la didattica speciale siano un business nelle mani di pochi. Se gli insegnanti di sostegno e gli educatori fossero adeguatamente formati non avrebbero bisogno di usare le mani … userebbero il cervello. Semplifico per porre in evidenza un ulteriore ingiustizia che noi famiglie dobbiamo subire: quante persone debbono guadagnare nell’affare dell’handicap? Ci vogliono corsi gratuiti o quasi per gli insegnanti sulle tecniche comportamentali e controllo serio sulla formazione proposta dalle cooperative al personale interno. Le associazioni si facciano carico di questa grave carenza ed evitino a loro volta di speculare sulle famiglie, si specula sulle famiglie anche proponendo corsi per insegnanti a caro prezzo: un insegnante oggi guadagna come un postino, ditemi quando sarà disposto a pagare 200 euro per una formazione specifica …. Negli anni mi sono accorta che nell’ambito dell’handicap si mantiene in vita l’approccio pietistico alla presa in carico: cari operatori i ns ragazzi nn vanno amati vanno aiutati con serietà e competenza all’amore ci pensiamo già abbondamentemente noi famiglie. VORREI UN GIURAMENTO DI IPPOCRATE PER OPERATORI SOCIALI E INSEGNANTI DI SOSTEGNO
Caro Gianluca, mio figlio Federico ha una tetraparesi spastica. Non si muove, non parla, ma …soprattutto scrive poesie. I suoi problemi sono esattamente agli antipodi rispetto a quelli di Tommy… magari insieme potrebbero divertirsi (e farsi anche un po’ male). Fede ha la stessa assistente da quando aveva sei anni. Ora ne ha diciannove. Lei non era molto preparata all’inizio, ma questa continuità è stata preziosissima: l’abbiamo potuta formare noi. Dunque almeno con lei siamo a posto. Gli insegnanti di sostegno invece sono sempre cambiati. Alcuni erano mediamente preparati e soprattutto disposti a lasciarsi dare indicazioni. I peggiori sono quelli che si credono preparatissimi e non ascoltano i genitori. Uno in particolare è stato bravissimo, professionale, competente, pieno di entusiasmo. Purtroppo è stato superato in graduatoria dalla attuale insegnante… Che non ha ancora capito Federico, né lo capirà mai. È un pericoloso concentrato di pietismo, cecità, supponenza. Federico ci gioca, la prende in giro, si fa spostare le verifiche, non va avanti con i programmi. Ed è triste, perché dopo un po’ i giochi stufano e non essere capiti pesa.
credo sia ora che educatori e insegnanti di sostegno vengano scelti unicamente in base alle loro competenze e non dal mucchio………..non si puo’ mettere degli ignoranti e magari cattivi personaggi vuicino a queste creature cosi indifese…………..
mio figlio è autistico ha 4 anni e va alla scuola d’infanzia.x nostra fortuna l’insegnante di sostegno è una persona motivata,purtroppo è precaria e ogni tot devo andare a litigare per riaverla indietro perché la mandano altrove a fare sostituzioni.non lo trovo giusto.poi capita che mentre sono li che vesto mio figlio per portarlo via vedo maestre che urlano contro i bambini o,peggio,gli tirano dei gran scoppoloni perché non camminano in fila.e poi li comprano distribuendo caramelle a fine giornata.questo è fare l’educatore??
Non concediamo piu’ il Fianco !!!!!!
mai piu’… occhio per Occhio !!!
Tutti vogliamo insegnanti di sostegno e operatori più specializzati e competenti a cui affidare i nostri figli.
Troppi sono i non specializzati e a noi genitori ci tocca in ogni caso sottostare a “quel che passa il convento” che è un vero e proprio ricatto. Ma il sostegno è un diritto non un dovere per i nostri figli. Quando ci si accorge che l’insegnante di sostegno non riesce a stabilire un rapporto sereno, è inutile aspettare che la situazione peggiori.
La famiglia può richiedere la sostituzione dell’insegnante di sostegno dimostrando che non è in grado di svolgere in concreto il sostegno didattico (Sentenza del Consiglio di Stato n. 245 del 1994).
Gridiamo la nostra rabbia, ma iniziamo anche a far rispettare i diritti dei nostri figli per tentare di riuscire a cambiare le cose.
Verità e giustizia sono le parole chiave del comportamento di quei
genitori.
Non voglio pensare al dispiacere e al dolore che hanno provato!
Non dovrebbe succerere mai …
Io non ho figli autistici,ma mi indegna sentire tutto questo!!! I maltrattamenti nelle scuole ( ma queste donne pima di essere collaboratrici ho altro, non sono anche mamme?? ) Dovrebbero avere l’istinto di madre, perche’ il dolore per mettere al mondo un figlio l’avranno sentito e comprendere le fatiche che si fa’ giorno per giorno,specialmente se questi bimbi hanno problemi!!! Io le metterei a pulire le strade ,pulire i cessi ( scusate la parola ) ma non lavorare dove ci sono bimbi !! Perche’ credono di non essere mai scoperte invece…… Cumunque ci vorebbero piu’ controlli se c’e’ poco personale che ne assumessero altre dove serve, dopo non si vuole che le mamme ho i papa’ si faccino giustizia da soli!!! Fanno bene, e per questo chi ama i propri figli pensano ( e quando non ci saremmo piu’??) Una domanda senza risposta , e vivono con la paura del domani dei propri figli. Delle volte il piu’ penso che fine fara’ la figlia della mia amica?? Ha 2 fratelli maschi non vanno d’accordo, lo penso io, pensa sua madre!!! Auguroni a tutti i bambini che hanno piu’ ho meno problemi li abbraccio forte e mando tanti baci a tutti. Dai Nicoletti forza ti sono vicina con il cuore……. A te e a tutti papa’ e mamme di tutto il mondo Daniela. R.
Mio figlio autistico (ora ha 15 anni) ha dovuto subire gravi maltrattamenti da una delle maestre quando era in seconda elementare. Ci siamo accontentati delle sanzioni disciplinari comminate dal dirigente scolastico e abbiamo cambiato scuola. Capitasse oggi sporgeremmo denuncia, ma allora non avevamo abbastanza energie psicofisiche per sopportare lo stress di un procedimento giudiziario. Ciao a tutti.
Ormai più che sono delle merde non credo abbia niente più da dire. Avete impulsi sadici? Andateveli a vedere, pezzi di ignoranti.
Lavoro in una Cooperativa e coordino il servizio di assistenza educativa ai minori disabili. Ho letto il post e ho letto i commenti. Comprendo molto bene le preoccupazioni dei genitori dei ragazzi autistici, ho un confronto diretto con molte coppie che si trovano ad affrontare le problematiche legate all’assistenza dei propri figli, così come riconosco la necessità di una formazione continua degli educatori. Voglio però farmi portavoce anche degli educatori, che sono operatori che si occupano di favorire la relazione e non specialisti. Gli educatori si trovano a lavorare a scuola, a fianco di insegnanti di sostegno e di classe, non solo con gli autistici, ma con uno spettro molto ampio di disabilità. Questo rende complesso il loro lavoro, ma vedo educatori motivati,che si confrontano con i genitori e con gli specialisti. Vedo educatori che si formano, che imparano pazientemente come applicare determinate terapie (ora più che mai viene utilizzato spesso il metodo ABA). L’educatore non lavora o non dovrebbe lavorare singolarmente, ma in rete: con la neuropsichiatria, con terapisti, con la scuola, con i genitori. Mi rendo conto che ancora non basta a soddisfare i bisogni dei nostri ragazzi, ma non vorrei che si facesse di un’erba un fascio. Nella mia esperienza vedo che conta molto il confronto con i genitori, con le loro aspettative, con i preziosi consigli che possono dare per favorire la crescita del figlio.
Chiudo dicendo che parlo di “nostri ragazzi” perchè conosco le storie dei bambini che seguiamo e spendiamo impegno, competenze ed energie per aiutarli a crescere e a sviluppare le maggiori autonomie possibili.
Caro Gianluca è una lotta continua, non si può capire se non si è dentro il problema.
Dobbiamo lottare ed in più avere un cospicuo esborso di denaro per cercare di far avere ai Ns. Bambini speciali , almeno una parte degli stessi diritti che hanno tutti gli altri bambini normo dotati; ed in più subire umiliazioni di commissioni di gente che non capisce un c.
Per Emanuele mi è successo più di una volta di alzare la voce e sbattere i pugni sui tavoli anche se va contro tutti i miei principi morali e comportamentali.
Sembra Incredibile ma invece di darci una mano sembra che tutti ci remino contro, almeno questa è la mia sensazione, forse sono io che sono diventato uno “str” ma sono sempre più incazzato ed in particolare quando si devono commentare notizie del genere, non ho parole sono disgustato .
Non darei la colpa alla competenza del personale, ma solo ed esclusivamente alla cattiveria dello stesso!!! Non occorre fare dei corsi di aggiornamento per capire che le mani addosso non si mettono!!
Caro Nicoletti, un complimento ed un incoraggiamento a continuare sulla strada della conoscenza e della verità. Troppe volte vediamo violata la vita e la dignità dei nostri figli, non solo per fatti gravi come quello di Barbarano vicentino, ma anche per la inefficienza delle strutture pubbliche che in molti casi non danno risposte adeguate alle famiglie; non è violenza anche questa ? La mia esperienza di genitore (con figlio autistico) mi ha insegnato a reagire all’indifferenza degli altri, a resistere e guardare avanti, cogliendo aiuto e speranza dalle Persone che hanno trovato il coraggio e la serenità di affrontare la disabilità in famiglia.
Ricorda il film “figli di un Dio minore” ? Sappiamo benissimo che i nostri figli non saranno mai come gli “altri”, ma sono speciali e come tali meritano di essere ascoltati e capiti.
Grazie per il Suo aiuto e buona fortuna.
Adriano
Mio figlio ha 29 anni, non è più un bambino. Si pensa sempre ai bambini e alla scuola, sappiate che il tempo passa e le promesse fatte da tanti quando era piccolo, sono rimaste solo promesse. Abbiamo incontrato un mare di persone pressapochiste e poche veramente preparate che ci hanno indicato come comportarci. Mia moglie ed io ci siamo prodigati per fargli acquisire delle competenze e nonstante tutti i grandi problemi che ancora abbiamo, viviamo con una certa serenità. Andiamo al cinema, a teatro, in gita. Domenica scorsa abbiamo partecipato al vivicittà, lui con i pattini, io di corsa percorrendo i 12 km del percorso. Mio figlio cantava e io lo trascinavo, la fatica era tanta ma la gioia che traspariva dai suoi occhi mi ha ripagato di tutto. Tanta gente ci ha applaudito e ci ha esortato e quei gesti sono stati indimenticabili. Noi viviamo nonostante i problemi di tutti i giorni, nonostante le stereotipie di Fabrizio, nostante il fratello più grande non lo abbia accettato, nonostante molti siano seccati dai suoi comportamenti. Noi amiamo Fabrizio e la vita!
si dice che qualche anno fa, per i ragazzi del sud Italia, l’unico sbocco lavorativo fosse l’arruolamento nell’arma dei Carabinieri; da qui un mondo variopinto di difensori della legge, dal più zelante, al delinquente.
Mi chiedo perchè mai, il mondo degli operatori sociali, dovrebbe essere considerato immune da questo range di possibilità: perchè tratta di “materiale umano”?
nemmeno un’ altissima e permanente formazione per tutti, riuscirebbe a garantire tale immunità: a volte, un impreparato, demotivato, magari poco retribuito operatore è uno dei pochi che entra in contatto con la realtà dell’autismo, fra mille indici alzati e mille giudizi distanti.
detto ciò, viva la formazione.
un educatore
Il mio primo lavoro è stato quello di educatrice in una comunità di bambine sottratte alla tutela dei genitori per i motivi più disparati e, oltre a questo, la maggior parte di loro aveva subito violenze, angherie e maltrattamenti sia presso le famiglie naturali e affidatarie che in altri istituti.
I bambini e gli altri soggetti deboli sono tutti senza difese, soprattutto quelli che non sono normodotati, e scatenano in molti adulti (che all’apparenza paiono normali) comportamenti inimmaginabili di cattiveria, sadismo, prevaricazione e violenza, sia fisica che psicologica, quasi a sfogare inenarrabili sensi di inferiorità e insoddisfazione profonda.
Per tutti noi genitori vale solo una regola: vigilare e non aver paura di segnalare, denunciare e chiedere giustizia, e quando viene negata, insistere, insistere, insistere!
Circa la qualificazione professionale penso che tutti voi potreste far valere il disposto della Legge 4/2013 che disciplina le professioni non regolamentate (quelle non ordinistiche) e “fondare” un’associazione ad hoc per avere la certezza di poter usufruire di operatori specializzati nella sindrome di autismo e di Asperger: questo sarebbe un ottimo inizio per decidere di spendere e investire il denaro in qualcosa che darà buoni frutti e tranquillità.
Come funziona in poche parole: possono far parte dell’Associazione solo educatori che possano dimostrare di avere una formazione specifica e l’Associazione (secondo il dettato della L.4/2013) è obbligata alla formazione e all’aggiornamento permanente dei soci, alla verifica periodica del mantenimento dei requisiti, all’applicazione di codici etici e di comportamento, con potere di esclusione in caso di indegnità o violazioni. Vale a dire che se sei iscritto all’associazione degli operatori per autistici puoi seguire i pazienti autistici altrimenti no.
Quindi magari potreste creare l’Associazione cominciando da un piccolo gruppo di 5-6 educatori di provata competenza e professionalità, e investire poi nella formazione di altri che a vostro giudizio hanno buone capacità ma non formazione sufficiente, svincolandovi così dalle cooperative sociali e coinvolgendo invece psichiatri o altri specialisti nella definizione del percorso formativo e poter attingere direttamente ai finanziamenti del FSE.
Trascorsi tre anni dalla costituzione viene inoltrata la richiesta al Ministero della Giustizia (sì Giustizia) per l’inclusione tra le associazioni rappresentative a livello nazionale: questo garantisce e tutela ancor più pazienti, famiglie e operatori qualificati anche sotto il profilo legale, sia civile che penale.
La L. 4/2013 sta muovendo i primi passi (mancano ancora regolamenti attuativi stringenti) ma prelude ad una ‘regolamentazione’ più stringente soprattutto per le attività connesse al benessere psicofisico delle persone, per cui è ipotizzabile che, se esisterà un’associazione riconosciuta dal MinGiustizia i familiari dei pazienti autistici possano in futuro chiedere che chi si occupa di questa patologia debba avere una qualificazione professionale adeguata.
Creare i presupposti per fare azioni mirate a tutela di chi non può tutelarsi da solo, invocando l’applicazione del principio di salvaguardia per estromettere chi non è preparato, penso sia un obiettivo realizzabile e che potrebbe dare bei frutti.
Lo Stato non può fare tutto ma i cittadini sì: usare gli strumenti esistenti per ottenere ciò che è giusto e serve realmente.
vedendo le immagini di quel bambino ho pianto, ma lavorando nella scuola tutti igiorni mi chiedo perche’ in italia non mettono le telecamere per legge , quanti posti in piu’ ci sarebbero per i giovaniì a che cosa pensano i nostri politici vedendo tutti questi casi ?solo a come si puo’ votare per il presidente della repubblica? le cose piu’importanti della vita sono queste 8tutelare i bambini soprattutto se sono specialiìsiete tutti daccordo vero?LORO HANNO BISOGNO DEL NOSTRO AIUTO PERCHE’ NON POSSONO DIFENDERSI.