Questa mattina non volevo crederci…Il libro di Tommy è quarto nella classifica di Repubblica (è più basso negli altri giornali che includono pure i libretti da 0.90 centesimi tipo Freud, Seneca e Sun Tzu, che da millenni sono sempre primi).
Insomma dopo tre libri di Papa Francesco ci stiamo noi. Non sarà per sempre, la prossima settimana entreranno tutte le biografie del Bispresidente Napolitano e torneremo di nuovo in cantina, ma oggi brindiamo alla faccia di chi ci vuol male! Lo so è da parvenu gioire per questo, i grandi classificati fingono sempre indifferenza.
Vedersela con il Papa però mi produce un fremito da Hybris incombente, so che mi renderà dannato per fantaeoni. Che volete farci vorrei vedere chiunque che non appartenga a quei farlocconi che ci sono abituati alle vette Nielsen Bookscan, o quelle signorinette che se il loro libro non entra subito battono i piedi, cadono in depressione e corrono dall’analista (visto visto…Non invento).
Noi questo libro nemmeno volevamo scriverlo, io stavo facendone uno a fumetti scabrosissimo che mi divertiva un sacco. Però ci fu la ferrea insistenza dell’ editrix Nicoletta che non mollò la presa finché non le mandai una bozza dello schema che avrei seguito.
Non mi sembrava che alla gente potesse importare molto del mio quotidiano con Tommy, erano giornate tutte uguali e con ben poco di epico da raccontare. Solo l’ansia di sbocconcellare il tempo che restava solo per me tra una corsa e un tappabuchi di badanza.
Mi sbagliavo di grosso, la signora aveva ragione dicendomi che invece c’era bisogno di un libro del genere con la normale storia di un padre. La sapeva lunga, da lei era uscito l’ anno prima il grandissimo “Zigulì”, aveva una certa esperienza in padri con figli vampiri… Nessuno si scandalizzi…E’ così. Si può anche voler bene a un vampiro e far di tutto perché viva al meglio del nostro dissanguamento. Io non ho mai avuto la vocazione al sacrificio o peggio al martirio. Mi sono occupato di Tommy perché andava fatto, ma è chiaro che appena cresce un altro po’ lo sistemo a Insettopia e riprendo la mia vita fugace (eh si pare vero…).
Ora sono sincero…Avrei un po’ voglia di cambiar musica. Oggi sono stato con Tommy e Filippo in mezzo a un bosco, ci sarei restato volentieri. C’erano cani e cavalli e pensavo che, alla fine, di tutto il resto avremmo potuto fare anche a meno, Insettopia poteva essere già quella. Naturalmente è solo un’idea balzana. Domani si ricomincia con le cose da fare, con le persone da sentire, con le porte da sfondare. Sono pure sommerso da messaggi di altri genitori che arrivano da ovunque, ognuno con i suoi problemi e le sue speranze di potercela fare.
Qualcuno ne ho ascoltato, a qualcuno ho risposto, ad altri non ho ancora fatto a tempo a rispondere. Qualcun’ altro ne ho conosciuto di persona ed è stato utile, altri ancora li ho maltrattatati e financo sfanculati. Non è bello lo so, ma mi sono arrivati pesantissimi, proprio nel momento sbagliato e con le loro pretese d’indissolubili vincoli. Mi spiace, ma l’ ho detto più volte: non sono Teresa di Calcutta. Ci sono volte che il prossimo proprio non lo sopporto, anche se condivide il mio stesso destino di genitore sorvegliante e incarcerato.
Due papà che scrivono un libro sul loro fare i padri e due boom editoriali, la cosa si commenta da sola, i padri vi leggono e si immedesimano e quelli che non ci riescono pensano: con i soldi si fa tutto!! Oppure: avere il tempo!! Le donne invece vi leggono con invidia: i migliori li hanno sempre le altre!! Io faccio questo tutto il giorno e non ho tempo di scrivere!! Che ci vuoi fare forse noi mamme abbiamo perso il senso dell’umorismo e poi è scontato che una mamma si sacrifichi, quando non lo fa è una sconsiderata. Ben vengano i vostri successi, l’importante è che se ne parli, dell’autismo, e del fatto che anche un padre può, e comunque grazie….. i migliori li hanno sempre le altre!!!!
….ormai leggo sempre con un accenno di piacevole condivisione qualunque cosa scriva Gianluca Nicoletti (da padre di Tommy), fosse anche l’elenco del telefono.
E’ una condivisione spontanea del suo essere padre “forzato” di un meraviglioso ragazzo autistico……………..proprio come me ed il mio GianlucaCicciobello.
Grazie 🙂
speravo che scalassi le classifiche…ed ecco che un libro come questo è lì in cima!! Grande! Sei la nostra voce. Alla prossima Barbara
ps Mio marito lo ha finito ieri e io sono alle ultime pagine
Ho comprato il tuo libro, lo leggerò appena posso, mi piace come parli su tv 2000. Non ti conosco molto, ma mi sembri una persona pulita.
Mi associo ai complimenti perchè ho sempre ammirato la tua capacità, caro Gianluca, di analizzare ed al tempo stesso di sintetizzare in tempi radiofonici gli argomenti che tratti, la tua ironia, la tua forbita loquacità (c’è chi ti critica anche per questo, a me personalmente piace). I tuo libro è bellissimo e ti ringrazio di aver condiviso la tua esperienza con tutti.
Purtroppo c’è in me anche un pizzico di invidia, perchè anche io ho scritto un libretto, ormai più di un anno fa, sulla mia esperienza di mamma di una bambina autistica. Si intitola “Ti disegno che ti amo”, perchè la mia Silvia, prima di iniziare a parlottare, disegnava, e tuttora fa dei gran bei disegni.
L’ho inviato ad alcune case editrici che avevano già pubblicato di disabilità, ma non mi hanno nemmeno dato risposta. Ok, sono solo 100 pagine, forse fa schifo, ma chi finora ha letto la bozza è parso emozionato.
Scusa, non vorrei sembrarti una mitomane che si attacca alla socca del grande scrittore per ottenere un vantaggio, di solito scrivo su questo blog perchè mi fa sentire a casa, compresa.
Mia figlia è una autistica “visiva”, non è nemmeno un gran “peso”, perchè la posso lasciare anche a persone fidate- certo, la si deve conoscere..è capace ancora di spogliarsi in mezzo al cortile della scuola o tuffarsi nella prima pozzanghera.- Ritengo che però anche parlare di autismo “ad alto funzionamento” serva: esistono anche autistici laureati, e non solo di tipo Asperger, si pensi a Temple Grandin. Non è giusto bollare l’autismo solo come una condanna senza appello. Altrimenti nessuno ci investirà mai un euro, al massimo ci costruirà dei bei centri diurni, ma non sempre l’autistico ha ritardo cognitivo. Occorre una chiave per entrare nel giardino segreto di queste piccole sfingi, che divorano senza pietà chi non ha il giusto rispetto nell’avvicinarsi a loro. Occorre trovare ciò che a loro piace, ed in cui solitamente sono bravi (senza essere i geni che il cinema talvolta vuole farci credere) perchè potrebbero svilupparlo come la loro occupazione futura.
Anche il mio sogno, come quello di tutti i genitori, è quello di poter far trovare il proprio posto nel mondo a mia figlia, a lei autistica come a sua sorella, neurotipica. Potrebbe essere un sito dove vendere magliette e gadgets con i suoi bei disegni-fumetto? Potrebbe essere il lavoro da un pasticciere, visto che adora fare dolci? Oppure un futuro da informatica, dato che per lei ogni aggeggio elettronico non ha segreti?
Non lo so, so solo che non voglio un futuro per lei in un cdd…
Anche questo fa parte del mondo dell’autismo.
Sogno anche di poter vedere realizzata una scuola per ragazzi speciali, che spesso la scuola normale non può aiutare al meglio, un posto dove ad ognuno venga insegnato a tirare fuori ciò per cui è più portato, in un ambiente disteso, con insegnanti che sappiano entrare nel cuore e nella mente di questi ragazzi (non necessariamente autistici, ma più fragili) e motivarli, incoraggiarli, rispettando i loro tempi.
Grazie di avermi ascoltato e scusa il mio veemente entusiasmo…
Chiara
SONO FELICE PER NOI TUTTI E PER LEI. IO IL MIO LIBRO LO STO SCRIVENDO DA QUASI 18 ANNI MA NON SONO MAI RIUSCITA A FINIRLO, QUANDO LO RILEGGO MI EMOZIONO TROPPO, MI ARRENDO, GUARDO LA MIA GIORGIA L’ABBRACCIO, PRENDO FIATO RIPRENDO A SCRIVERE…..MA POI CREDO CHE SIA UTILE SOLO A ME PER ANDARE AVANTI…..PER QUANTO RIGUARDA LA VOGLIA DI CAMBIAR MUSICA….SI QUELLA C’E… MA NELLA TESTA TORNA SEMPRE LO STESSO MOTIVO……..E GLI STESSI PENSIERI……..SALUTI A TUTTI.
Difficilmente ho condiviso esperienze con genitori di ragazzi normali (ho tre figli: 2″normali”, uno autistico). Forse superbia, sicuramente noia per discorsi sempre uguali. Anche con Giorgio è stato così. È difficile, lo si fai, si va a periodi. Ho passato anni scandalosamente difficili in cui mi ostinavo a fare una vita “normale” ma che pagavo in frustrazioni e umiliazioni. Ora va meglio grazie alla scuola speciale che Dio la benedica! Che mi ha consentito di riprendere le fila della vita. Amo mio figlio in maniera morbosa, una sorta di sindrome di Stoccarda. Nicoletti mi piace (lo seguo da anni prima del suo out ing. Su radio24) lo trovo estremamente equilibrato nell’affrontare la quotidianità con un figlio difficile. Ho apprezzato il libro tra l’altro Tommy è similissimo al mio Giorgio, ma vorrei dirgli che ci tocca rimboccarci le maniche e utilizzare quello sguardo trasversale e folle per costruire il loro futuro dopo di noi. Che il problema non è l’immobile (una ventina di famiglie che si associano ce la possono fare a comprarlo) ma i costi di gestione per la conduzione di questa sorta di luogo felice. Possiamo parlarne.
Alla ricerca di insettopia…ad ogni modo credo che chi lascia un commento sulla tua bacheca lo sa perfettamente che,ben che gli vada, sarà ignorato, se il momento non è quello giusto, verrà fanculizzato, uno su mille riceverà risposa. Ma non è questo lo scopo di scrive ctredo….vogliamo solo dire (a te o agli altri…) che ci siamo.
La tua bacheca viene guardata, letta, commentata…la nostra no.
E adesso armiamoci e usciamo di casa.
Caro Gianluca, spero tanto che tu non mi maltratterai come dici su nell’articolo, ti scrivo forse annoiandoti o forse no, per ringraziarti di tutto cio’ che fai per Tommy e di riflesso anche per tutti noi tuoi ‘colleghi’. Sono mamma di un piccino autistico di tre anni e penso che il tuo impegno serva soprattutto affinche’ l’autismo non sia piu’ un perfetto sconosciuto come adesso è per molti.
Personalmente sono incazzata nera quando penso all’autismo di mio figlio e ‘colleghi’, perche’ sebbene la mia ‘esperienza autistica’, sia giovane data l’età del mio pulcino, ho avuto ‘piacevolmente’ modo di apprezzare quanto in QUALSIASI ambiente sia andata con mio figlio , la sua sindrome sia stata un’intoppo con il quale parecchi non volevano avere a che fare. Beh, questa musica l’avrai sentita miliardi di volte, ma te l’ho voluta suonare lo stesso per unirmi come una goccia agli altri milioni di gocce: l’augurio è di formare un mare che con un bello tsunami abbatta le barriere, i preconcetti, l’ignoranza e la cattiveria. Chissa’….magari un giorno…… G R A Z I E . Claudia
Semplicemente: congratulazioni!
Grande!
Una sola idea che aiuta vale mille classifiche, il gestire meglio un solo comportamento
gratifica il quotidiano.
Alla faccia di chi invidia iphone dei figli degli altri.
Gigi
Caro Gianluca, ho trovato questa bella recensione al tuo libro su un altro sito “razionalista” sull’autismo.=> http://autismoincazziamoci.org/category/libri-2/. E’ il blog di un altro collega, che credo valga la pena di seguire.
Avere un figlio autistico e un dolore lancinate, ma nel contempo è una persona che ti spiazza sempre, ti costringe a desiderare, a non arrenderti mai; anche quando ti sembra di perdere. Con il tempo sto imparando che la vita non sono i miei progetti, ma la vita vera è lo svelarsi misterioso del disegno di un Altro. C’e’ in gioco tutta la mia umanità: la rabbia, la solitudine e un’infinita tenerezza di cui tutti abbiamo bisogno. Grazie figlio mio perchè mi rendi sempre giovane, così come mi rendono giovane gli altri miei due figli.
ma quand’anche avesse attorno le più evolute tecnologie ,le persone più competenti,la mentalità più evoluta in fatto di handicap che hai contribuito a creare,il luogo più ridente del mondo,moriresti tranquillo lasciandolo su questa terra?Io vorrei diventare più vecchia di lui,incartapecorita,e chiudere gli occhi un istante dopo i suoi,sapendolo al sicuro