Gli sviluppi della brutta storia di Vicenza sono veramente da brivido. Oltre all’ insegnante di sostegno e l’ assistente della cooperativa sociale arrestate ieri, anche una bidella è stata denunciata per violenza contro il ragazzino di 14 anni, colpevole solo di essere autistico. Lo leggete nei particolari nei miei pezzi su La Stampa on line di ieri, ma soprattutto di oggi, quando vi racconto come gli investigatori sono stati costretti a “farcire” il bimbo di telecamere e microfoni per poter incastrare le sue aguzzine, che pare non ci andassero leggere, ma per trattarlo usassero bacchetta righello e forbici. Il padre lo aveva portato al pronto soccorso perchè il ragazzo aveva lividi e abrasioni in testa e nel corpo, aveva chiesto spiegazioni alla dirigente scolastica ricevendo in cambio solo stizza .
Ha fatto bene a muoversi e ora il problema è sotto l’ occhio di tutti. Attenzione però a non cadere nella trappola qualunquista e forcaiola che invoca la legge del taglione per le irresponsabili di Vicenza. Le insegnanti pagheranno come è giusto, le hanno incastrate come si deve, tanto che il loro avvocato suggerisce ampia ammissione. Al contrario di loro esiste un’ infinità di bravissimi insegnanti e operatori che attraverso mille difficoltà cercano di fare al meglio il loro lavoro, anche a loro tutela bisogna battersi per delle regole che richiedano specifiche professionali per chi tratta con soggetti autistici.
Il vero problema è la cultura dell’ Autismo che i genitori dei ragazzi devono abituarsi a pretendere come un loro sacrosanto diritto. Queste persone avevano in carico un soggetto che non sapevano minimamente gestire. E’ ora che passino come legge per tutte le istituzioni amministrative e sanitarie le linee guida sull’ Autismo emanate un anno fa dall’ Istituto Superiore della Sanità, basta con le approssimazioni e le leggende sui trattamenti improvvisati, di fantasia o ancora peggio basati sulla cattiva fede.
Domani a Melog tratterò di questo argomento collegandomi con Vicenza, non è detto che i prossimi giorni non ci vada, magari scortato da Tommy, che se s’ incazza lui le educatrici col righello è meglio che comincino a correre.
Allego fresco di pochi minuti fa il comunicato dell’ Angsa Veneto, che sottoscrivo in ogni sua parte:
A pochi giorni dalle celebrazioni in tutto il mondo del 2 aprile, giornata dedicata alla consapevolezza dell’autismo, si è verificato uno di quei fatti che noi genitori di persone con autismo e non, temiamo di più e cioè che nostro figlio sia vittima di qualche sopruso, ma che non riesca a difendersi, a comunicarcelo, ponendo così fine al suo tormento. Esprimiamo il nostro personale sostegno e vicinanza morale ed affettiva alla famiglia coinvolta, anche da parte delle famiglie di Autismo Triveneto e di Angsa Veneto che rappresentiamo, complimentandoci altresì per non aver taciuto, per aver avuto il coraggio di denunciare alle Forze dell’Ordine i loro sospetti. Sospetti che non sono stati sottovalutati, o considerati esagerazioni di genitori troppo apprensivi, come a volte ci sentiamo definire, ma considerati, valutati ed accolti, intervenendo poi con efficacia a tutela del più debole. Mi complimento e ringrazio anche loro: sono queste le Istituzioni che vogliamo accanto noi cittadini. Non vogliamo invece dirigenti, responsabili di servizi, che si nascondono dietro comportamenti omertosi, dietro quei ‘non sapevo’ che dimostrano quanta poca partecipazione mettano nel loro lavoro. È intollerabile che per giustificarsi, si tiri in ballo in questa squallida vicenda, il ragazzo che non esprimeva disagio, che NON COMUNICAVA i maltrattamenti cui era oggetto: se è autistico, è logico che sia così, visto che la comunicazione ed interazione sociale sono le aree maggiormente compromesse dall’autismo; questo rende ancora più infamante il comportamento di quelle due persone, che non chiameremo ‘insegnante’ od ‘operatrice socio sanitaria’ per rispetto ai tantissimi professionisti che popolano le nostre scuole, che a dispetto di mille difficoltà portano avanti con dignità ed abnegazione la loro ‘missione’: quella di affiancare il percorso di vita di una persona nata con un handicap gravissimo, com’è la sindrome autistica.Antonella Tofano e Sonia Zen
A.N.G.S.A. Veneto (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici)
LEGGI LA STAMPA
- Bacchetta, righello e forbici per seviziare l’alunno autistico
- Arrestate a scuola: maltrattavano il ragazzo autistico a loro affidato
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Come sempre, le parole giuste. Grazie Gianluca
formazione, formazione, formazione!!!!!!!!! non si può improvvisare con l’autismo.
Bisogna dare alla scuola più strumenti per affrontare una patologia tanto complessa.
Servono insegnanti umili e consapevoli, che abbiano voglia di mettersi in discussione e chiedano aiuto a chi è già formato. Troppo facile prendersela con chi non può difendersi.
Con che cuore possiamo affidare i nostri figli più fragili a persone simili?
Benedetta Demartis
Non credo che in questo caso il problema di quanto è accaduto sia imputabile all’assenza di cultura e di formazione sull’autismo. Qui siamo di fronte ad un caso, fortunatamente sporadico, di crudeltà. Accettare l’idea che l’insegnate di sostegno o la bidella fossero esasperati dal ragazzo per impreparazione a gestire un soggetto con sindrome autistica consente di dare delle giustificazioni a fatti non giustificabili. L’assenza di formazione e cultura sull’autismo produce effetti in antitesi con questo: più facilmente (l’ho vissuto in prima persona con mio figlio) sono insegnanti e bidelli a dover ricorrere a cure mediche quando non sanno cosa fare con un nostro ragazzo.
Sono convinto che sia fondamentale che ci sia una aderenza totale alle linee guida dell’ISS e che gli insegnanti siano formati e specializzati sulle disabilità che devono seguire (in particolare quando si tratta di autismo bisognerebbe avere un approccio TEACCH con le istituzioni) ma non parlerei di queste cose in relazione ad eventi come questi.
Quella bidella, quell’insegnante di sostegno e quell’assistente non stavano applicando un personale metedo educativo in quanto non formati/informati sull’esistenza di altri metodi; sono solo delle bestie che hanno compiuto azioni vergognose su persone incapaci di difendersi. Nessuna giustificazione, nessuna pietà.
Vergogna a questi dirigenti e responsabili (responabili di che??)
Episodio incommentabile ma purtroppo non irripetibile. Va comunque ricordato che la formazione va estesa oltre il periodo scolastico e che i nostri ragazzi non guarendo vanno oltre il tempo della scuola che parcheggia e non risolve. Avanti con insettopia!
Vergogna!!!!!!!!!!!
Un’istruzione e formazione professionale di elevata qualità sono fondamentali sia per l’essere insegnante, sia per garantire le situazioni delicate di particolari disabilità.
Per i fatti accaduti si tratta di aggressori, aguzzini.
Sono fatti molto gravi, che si commentano da sé. E’ stupidità umana.
No io Non sono daccordo di dare la colpa alla formazione specifica.
Sono genitore di un Bambino Autistico ed anche ieri ho lasciato un commento; Mio figlio ha 9 anni e lotto da anni con dirigenti scolastici, presunte insegnanti etc per dare professionalità specifica alle insegnanti di sostegno, l’insegnante che ha adesso è assolutamente impreparata a gestire e sopratutto ad insegnare ad un bambino autistico ma mai si sognerebbe di fare gesti della notizia che stiamo commentando, anzi forse vuole un bene materno ad Emanuele , insomma è una brava persona, questi di Vicenza sono solo dei pezzi di merda e basta.
Esprimo la mia totale adesione alla condanna dei responsabili dei fatti denunciati e del dirigente della scuola.
Permetta una considerazione a margine: non ho dati scientifici che possano supportare la mia idea ma da quel che leggo mi sembra che i responsabili del fatto, e di altri analoghi finiti in cronaca negli ultimi tempi, siano insegnanti mediamente anziani, intorno ai sessanta. Nella scuola è aumentata l’età media dei docenti e la prospettiva per loro di rimanere in servizio frontale fino a 65/67 anni. Se qualcuno è logorato e non regge più la classe non è previsto un impiego indiretto o di altro tipo. Chi è logorato può “sbroccare”, senza per questo voler giustificare i comportamenti deviati. Occorre tenere conto di questo, ma non ne sento parlare mai: siamo una nazione impoverita che non permette il ricambio generazionale sul lavoro e manda i perdenti cattedra, i cosiddetti soprannumerari, a far sostegno senza alcuna preparazione.
Saluti
mi chiedo cosa stiamo diventando.non conosciamo più il significato della parola umanità
Scusatemi ma è una cosa che mi fa arrabbiare essendo fratello di persona disabile,io penso che se mia sorella tornasse in condizioni da pronto soccorso,dal momento che alla richiesta di spiegazioni mi viene pure risposto con stizza,credo proprio che,a caldo,non mi sarei contenuto.
Per di più,dopo aver saputo chi fossero i responsabili,penso che sarei stato accecato dalla rabbia e a quelle due sarebbe convenuto farsi una luuunga vacanza lontano per evitare di prendere sberle in numero indefinito.
Scusate so che sicuramente non è questa la maniera di reagire,ma davanti a certe cose riesco solo a provare rabbia e voglia di pescare questi elementi e fargli passare la voglia di prendersela con i più deboli!