Riporto questo messaggio di una lettrice di Oggi, una signora scrive al giornale indignata dopo aver letto l’ intervista sul libro di Tommy. La collega Marianna Aprile le risponde in maniera civile e corretta, come è possibile leggere qui. Vorrei però, senza malanimo di sorta riporoporre la lettera della signora Fiorella, proprio perché riassume un sentimento comunemente condiviso verso i nostri ragazzi, è un’ occasione per ribadire alcuni essenziali concetti riguardo l’ autismo. Ecco la lettera:
Ma se il figlio autistico va in bici e gioca a golf perchè deve avere il permesso per il parcheggio?
di Fiorella Gardini
Scrivo a proposito dell’articolo pubblicato sul n. 10 su Gianluca Nicoletti che parla delle problematiche del figlio autistico. Ad un certo punto ho letto “…ci abbiamo messo un anno per avere il permesso di parcheggio per disabili…”, allora mi sono chiesta: ma com’è possibile che un ragazzo che va in bici, gioca a golf (quindi nessun impedimento motorio) possa aver diritto al parcheggio per disabili??? Per carità, la massima comprensione per questi genitori che devono affrontare un problema grande, ma questo mi sembra troppo!!!
Scusate lo sfogo, ma non riesco ad accettarlo.
Cordiali saluti e complimenti per il vostro giornale.
La campagna martellante che sui media nell’ ultimo anno tende a enfatizzare i falsi invalidi è sacrosanta, ma purtroppo sta creando anche quell’ effetto generalizzato di sospetto verso chi non sembra avere, all’ apparenza, lo stigma evidente di una disabilità. E’ uno dei problemi di cui tratto nel mio libro, la mancanza di cultura nei confronti dell’ autismo. Se la signora avesse una minima cognizione di cosa sia una disabilità di tipo cognitivo e relazionale non si esprimerebbe in maniera così scandalizzata per il fatto che un ragazzo che non abbia impedimenti motori abbia bisogno di usufruire di un permesso che lo agevoli nel trasporto in auto. Chi ha un figlio autistico conosce bene questo atteggiamento generalizzato che riesce a volte a farci sentire quasi come una colpa di dover gestire un figlio disabile che non ha addosso segni sempre così evidenti del suo problema.
Forse è superfluo, ma mi piacerebbe poter spiegare alla signora quanto sia impossibile pe run autistico fare un solo passo fuori della porta di casa, senza che qualcuno si occupi di lui. Un autistico adulto è come una bomba sempre sul punto di poter esplodere, molto spesso ha una massa fisica e muscolare che ne rende difficilissima la gestione nel caso di crisi oppositive, vale a dire si pianta in mezzo alla strada e non si muove più, comincia a dare schiaffi, pugni, graffi a chi lo stia accompagnando, entra in comportamenti problema che potrebbero sfociare in atti auto ed etero lesionisti. Ancora di più potrebbe avere una crisi epilettica e in quel caso la vicenda si fa ancora più complicata, soprattutto per strada. Per un autistico anche il solo aspettare a un semaforo, fare un percorso piuttosto che un altro, passare per una strada particolarmente rumorosa potrebbe essere motivo dello scatenarsi di uno di questi problemi.
Chi mi è “collega” capirà quanto sia veramente lancinante dover giustificare che il proprio figlio vada in tandem, possa giocare a tirare qualche pallina da golf al campo scuola comunale, ma allo stesso tempo è un invalido gravissimo, mi creda signora Fiorella, ne farei volentieri a meno di quel cartoncino arancione che ogni tanto appoggio sul mio cruscotto, quasi con sensi di colpa per chi ci guarda male e pensa come lei: “Guaradate quel ragazzo che avrà mai per permettersi di parcheggiare sulle strisce gialle!” . Immagini che a volte quel cartoncino è l’ unica ancora di salvezza quando dobbiamo decidere se ce la faremo ad affrontare un’ uscita per la città o restarsene chiusi a casa.
sei un grande….
L’ignoranza non ha confini… Che pazienza che ci vuole…
A me è capitato milioni di volte, di essere “ripresa ” dalle altre persone sul modo in cui gestivo mio figlio, che non sembrava assolutamente anormale, ma che combinava di tutto: al supermercato, in vacanza al mare, nei negozi, per strada…Ho fatto delle sudate! Sguardi del tipo “e lei glielo lascia fare????” se non veri e propri commenti negativi. All’inizio mi sentivo quasi in colpa, anzi peggio, mi vergognavo, perchè non sapevo bene neppure io cosa non andasse in lui…..poi pian piano si prende coscenza e si impara a convivere con questa “malattia”, che agli occhi altrui non appare tale: il mio era per gli altri un ragazzino viziato con una madre che se ne fregava! L’autismo, come del resto la maggior parte dei disturbi psichici,è tenuto a distanza, spaventa molto probabilmente per l’imprevedibilità dei comportamenti di chi ne è affetto: soprattutto lo si conosce poco e quel che non si conosce fa paura! Son molto contenta che se ne stia parlando un po’ di più negli ultimi tempi, che si faccia chiarezza che non dipendono dalle famiglie certi comportamenti bizzarri…..Che, nonostante siano “ragazzoni” forti e che possano sembrare pericolosi, sono anche anime pure,intatte, sovente spaventate e indifese alla mercè di un mondo che, anzichè prendersene cura, li relega ad una vita chiusa, senza opportunità, segnata dalla nascita.Chiunque abbia avuto modo di lavorare con soggetti autistici ed abbia potuto stabilire un “contatto” con loro, parla di magia, di fascino, di questa enorme sensibilità compressa che il loro IO non riesce a comunicare….La sofferenza del non saper esprimere emozioni, paure o scelte, che qualcun altro dovrà sempre fare per loro: nel bene o nel male. Laura Recati
Cara Marianna condivido appieno il tuo pensiero, avendo due figli affetti da autismo. Ma vedi se non lo vivi non o puoi capire. Se non ti tocca non te ne crei un problema. Ma la cosa allucinante della signora Fiorella è giudicare senza sapere. Che si documenti e si informi sulle varie sfaccettature dello spettro autistico e di quanto sia complesso e ansioso occuparsi ogni giorno di un bambino o adulto che sia. L’autismo è un disturbo dello sviluppo che sconvolge la vita dell’individuo che ne è affetto, ma anche dei familiari che gli stanno vicino , che lottano ogni istante e annullano la propria vita per il loro bambino.E nessuno può capirlo se non lo VIVE DA DENTRO.
A prescindere che l’autismo e la disabilita’ delle disabilita’, il fatto che non deambula e relativo, ci sono persone con problemi motori che sanno dove si trovano, mentre per l’autismo non e’ cosi’ ma a parte cio’ avere una persona con autismo e in piu’ iperattiva e difficoltoso parcheggiare molto lontano dall’entrata, se poi prendiamo il mio caso con due bimbi affetti da autismo e capita si vada a fare la spesa da soli con essi ecco che 2+2 fa 4, la signora quando riferisce nella lettera questo e troppo,non l’accetto, credo che abbia bisogno di vivere almeno 6 mesi con questa problematica ma so che non resisterebbe almeno 6 ore….Spero presto di poter leggere il suo libro, grazie per la sua testimonianza che e’ parte di molti di noi, un abbraccio al suo angelo…..Tommy.
La signora Fiorella non merita la tua pazienza…. ma tant’è: poichè ignora forse hai fatto bene a colmare la sua lacuna.
Parole sante gianluca .. Io aggiungerei in generale tutti i disabili psichici
Che cosa terribile l’ignoranza, che pazienza hai avuto con questa signora Gianluca… Quello che dite è tutto vero verissimo, mi ritrovo nelle parole di ciascuno di voi, perfettamente. Mio figlio di 6anni e mezzo frequenta uno studio di logopedia in un posto assurdo nel centro di Roma: ovviamente li è impossibile parcheggiare e mi ritrovo spesso a lasciare la macchina messa un po’ così il tempo di accompagnarlo su e riscendere. Con lui è tutto complicato…e per ora è ancora uno scricciolo di 21 kg, ma a volte con una forza spaventosa…E così espongo sul parabrezza un bigliettino in cui mi scuso e ringrazio per la comprensione ma sto portando mio figlio disabile a terapia (non ostacolo cmq mai nessuna auto)… E quasi mi sento in colpa già solo per questo…avevo pensato anche io a fare richiesta del cartellino ma pensavo non me lo avrebbero mai concesso…. Vi sono vicina, a tutti voi, non c’è verità più grande: solo chi lo vive dal di dentro può capirlo.
é un tuo diritto, devi fare prima la pratica per il riconoscimento dell’invaliditá di tuo figlio, non aspettare come abbiamo fatto tutti per paura di ” segnarlo”.
Nicoletti non devi dare spiegazioni se la signora non capisce problemi suoi.
Bel libro
Ho provato SOLO a chiedere all’ASL di appartenenza quale era la procedura per avere il permesso di sosta per mio figlio (autistico, 9 anni) mi hanno risposto:” Se cammina , non presentate proprio la domanda, perchè non l’accettiamo neanche!” Ma adesso mi sono stufato….
Sig. Gianluca , spero di riuscire a leggere il suo libro, che FINALMENTE parla dell’autismo, così come è: senza edulcoranti, senza fantastici viaggi intorno al mondo, senza falsi miti….
Grazie per aver dato voce a migliaia di famiglie, che vivono l’autismo.
non mollare é un tuo diritto ci provano sempre di solito alla prima dicono di no, ho dedicato un capitolo del libro alla dottoressa che si dava la crema alle mani mentre mi diceva che mio figlio poteva camminare benissimo. In certi casi quel permesso é preziosissimo per portarlo alle terapie o anche solo farlo uscire di casa senza doveri ammazzare…Fallo fino a che é piccolo quando crescerá saranno bei problemi e devi pensarci da ora.
Mah !!! che dire ?
Trovo assai singolare che la signora si indigni se un autistico ottiene il “Cotrassegno disabili”, che come il nome stesso agevola ad intuire serve per l’appunto ai disabili e poi non dica invece nulla a proposito di tutti quei soggetti che pacheggiano sulle striscie gialle muniti di apposito contrassegno, magari della nonnina novantenne, e poi scendono dal SUV belli vispi baldi e perfettamente deambulanti.
Se ad ogni macchina col contrassegno dovesse corrispondere un disabile non deambulante tutti i centri commerciali dovrebbero essere intasati da coarrosselle e ausili vari.
Comunque auguro alla signora di non aver mai l’occasione di verificare personalmente quanto questo “privilegio” sia indispensabile.
Associa all’ignoranza l’arroganza mettile a disposizione un’arma (in questo caso un mezzo di informazione) e ti farà più danni di una bomba.
SEI FORTE PAPA’ NICOLETTI FORZA VAI AVANTI TUO FIGLIO A SOLO TE E LA SUA MAMMA SPERANDO CHE LA MEDICINA FACCIA PROGRESSI UN’ABBRACCIO DA PARTE DI UNA MAMMA SEMPLICE MA CHE CAPISCE LE OSTILATA’ CHE LA VITA TI DA’ COME PROVA DI RESISTENZA UN BACIO A TOMMY
Ora,se la signora ha letto,chieda scusa.Ha scritto senza sapere.Ora sa!
oggi, casualmente ti ascolto, dopo anni, ..dall’etera al blog il passaggio e’ naturale
mi imbatto cosi, caro rabbi, nel tuo personale, …. unha botta di melanconia, dai tempi dei golemaniaci a questo presente cmq si va avanti, ognuno con il proprio dolore , ma senza rassegnazione
ciao
Milady
ti ricordi il bellissimo libro di ugo pirro mio figlio non sa leggere
e’ stato quello il mio incontro con l’autismo
cara signora prima di arrivare a delle conclusioni o domande assurde si documenti!!!!!
Purtruppo queste cose le sanno solo chi sulla propria pelle vive quello che viviamo noi genitori di ragazzi autistici.
Anke a me capita ke la gente mi guardi malissimo,soprattutto all’inizio dell’annos colastico(poikè io lo utilizzo solo lì)qulacuno addirittura commentava “eh,si a tutti piacerebbe parkeggiare lì proprio davanti…”visto ke il parkeggio della scuola è stato realizzato in una fossa in terra battuta,.Ma poi quando vedono ke mi trascino mio figlio per tutto il viale della scuola e pesa 38 kg…..beh nessuno mi dà una mano,nessuno fiata…. ABBASSANO LO SGUARDO E SI DILEGUANO ecco la nostra condizione di famiglie con bambini autistici lo sappia anke la signora…
Miodio quanta ignoranza, meno male che ci persone come Lei sig. Nicoletti e la sig.ra Marianna Aprile in grado di rispondere in maniera adeguata, gentile e corretta a persone come queste. A me sale solo il sangue al cervello e l’avrei fatta una pezza (per non dire altro) questa tanto carina sginora che “proprio non riesce ad acettarlo” ma tanto carina che si scusa anche dello sfogo, perché è lei che ha bisogno di sfogarsi poverina, lei non noi, siamo l’assurdo! L’avrei inviata a stare due, tre giorni con uno dei nostri figli la signora che pensa di essere tanto paladina della giustizia e si indigna davanti alle ingiustizie. MA SE NON SA NEANCHE DI COSA SI STA PARLANDO, COSA PARLA A FARE?!?!? Per dar fiato alle trombe e che cavalo!!
Grazie Gianluca lo farò senz’altro allora. Giulio ha la 104 e feci la richiesta (ottenuta) di portatore di handicap in condizione di gravità (disabilità psichica) sin da subito. Concordo con te. Avevamo anche l’indennita di frequenza. Poi la (brava) neuropsichiatra della Asl rm2 ci ha consigliato di richiedere l’accompagno invece dell’indennità di frequenza, che è un diritto dei ragazzi autistici. Cosa che molti non sanno. Da poco abbiamo ottenuto anche quello, perlomeno. Grazie ancora.
Mi hanno avvisato all’ultimo che eri a canale5 a parlare del libro …bene!!
finalmente sento parlare di autismo in modo reale…vai ovunque ti invitano. A un tema di questo tipo bisognerebbe dare maggior risalto, più tempo a disposizione e un orario di maggior audience (Potresti tenerci aggiornati sulle tue apparizioni anche su questo blog? Io non vado su twitter). Nell’intervista di oggi bene Panicucci e Cecchi Pavone, ma paradossalmente mi hanno infastidito i 2 dell’ANGSA: distanti e freddi, ma è la stessa impressione che ho avuto contattando questa associazione, temo che hanno anche loro degli “interessi” da curare.
Se vieni dalle parti di Torino avvisa subito!!
Barbara
anche io ho un bambino di 6 anni con una “lieve” forma di autismo. sono stata “fortunata”perchè nella mià città abbiamo un centro che si occupa di questa malattia con bambini e ragazzi fino all’età adulta .questo centro è il “centro riabilitativo di Agazzi futurabile” ed è lì che porto mio figlio da quando aveva 3 anni; è molto difficile accorgersi di questa malattia e ancora più difficile è accettarla sopratutto per un genitore. ho visto il servizio a canale 5 e anche io ho notato la freddezza dei due “dottori”. mi sono molto ritrovata nei tuoi commenti e anche io mi ritrovo spesso a pensare come sarà il domani per mio figlio Tommaso;noi genitori facciamo tanto, ma intorno c’è ancora troppa ignoranza!!!!!!!!!!!!!!!!
… mi sono rivista nelle scene descritte..crisi oppositive, improvvisi sit-in nel mezzo di un marciapiede sotto gli sguardi esterrefatti dei passanti, rifiuto di camminare..botte da orbi alle macchine in sosta..
sono la mamma di giovanni, autistico di vent’anni, un ricciolone alto un metro e ottantacinque che sa anche essere dolcissimo…
credo di avere il contrassegno handicap da una decina di anni e ricordo ancora che per averlo ho dovuto chiedere l’aiuto dell’assistente sociale della mia zona perché al comando della polizia municipale della mia città mi bocciarono la richiesta all’inizio perché il bimbo non era disabile motorio..
anchio ho un ragazzo autistico grave di 23 anni. anche a me mi hanno negato il permesso.hanno detto che mio figlio camminava,che non ce ne era bisogno.noi delle volte dobbiamo fare chilometri, per un parcheggio ,mentre lui si picchia in auto. è proprio uno schifo.e quella signora dovrebbe, provare sulla propria pelle che significa..
una donna presuntuosa, ignorante e maleducata e purtroppo ce ne sono tante di persone così, si è presa la briga questa signora di scrivere una lettera per Oggi e non di farsi prima una semplice ricerca da niente su google che le avrebbe dato almeno il minimo sindacabile di informazioni sull’argomento…vergogna!
I Disturbi Generalizzati dello Sviluppo sono caratterizzati da una compromissione PERMANENTE in 3 aree dello sviluppo: comunicazione, sfera sociale e comportamenti ripetitivi e stereotipati. nonostante possano mostrare delle abilità in alcuni ambiti e contesti (meno male, dopo anni di lavoro da parte di genitori e professionisti) ciò non toglie che si manifestino comunque comportamenti spesso assai difficili da gestire per chiunque ma soprattutto per un genitore che deve tenere sotto controllo il proprio figlio H24. quello che si vede nei film o nell’immaginario comune è solo un’idea che segue la moda del momento la realtà è ben altra. invitiamo volentieri la signora Fiorella presso il nostro centro (Coop. Be&Able http://www.beandable.org) a conoscere la vita reale delle famiglie con cui lavoriamo…e non solo! LA DISABILITA’ NON E’ SOLAMENTE NON POTER CAMMINARE!!!!
Carissimo “collega”, io sono anni che “divulgo” il Rosa-pensiero: solo chi ci passa, lo puo’ capire! Non e’ solo questione di ignorare le dinamiche della patologia, ma io aggiungo che solo quando ci sei dentro, poi ti rendi conto che la vita e’ un’altra cosa, allora si che ne capisci il vero senso ….. spesso anche nell’ambito familiare, non riescono a comprendere cosa significa essere una persona Autistica, con un gravissimo disturbo del comportamento. Io sto imparando a non farmi piu’ condizionare da cio’ che pensano gli altri, da quelli che non sanno e mai lo scopriranno cosa significa vivere e convivere con una persona affetta da una patologia che ti condiziona totalmente, tanto da farti sentire un senso di soffocamento!!! Da quando ho deciso di non sentirmi piu’ in colpa e di vivere finalmente la mia vita, sono cambiata in meglio – almeno lo spero per chi mi conosce …. Rosa, mamma di una ragazza di 20anni autistica <3
Caro “collega” ti capisco benissimo. Purtroppo per chi non vive quotidianamente queste problematiche è molto difficile comprendere la nostra situazione.
A mia figlia, la Asl, ha negato il “cartoncino arancione” perché la bambina cammina!!!
Senza augurare alla signora che ha scritto di avere un figlio autistico,non voglio essere così cattiva la invito a trascorrere una sola giornata con un bambino/ ragazzo autistico!!! Penso che non farebbe tali commenti!
Ripreso da Redattore Sociale
http://www.redattoresociale.it/DettaglioNotizie.aspx?idNews=429129
Dal tono con cui scrive , si vede che la signora non solo non ha alcuna idea di cosa sia la disabilità ma che fa parte di quella purtroppo folta schiera di individui che considerano il disabile e la sua famiglia come invidiabili fruitori di mille privilegi, tra pensione di invalidità, permessi 104 e esami clinici gratuiti…..individui gretti e grezzi, a cui non auguro mai di avere un figlio o un nipote disabile. Perchè lo condannerebbero a una vita d’inferno.
E comunque, grande Nicoletti, come sempre.
mi vergogno di avere lo stesso nome…cara Fiorella,dovresti provare,e vedrai che dopo ..ti laveresti la bocca col bicarbonato
Caro “collega”, sono mamma di una bambina autistica di dieci anni. Mia figlia è fisicamente grande come me e con una potenza incredibile. Io non posso neanche andare a fare la spesa con lei perchè non riesco a tenerla. Un giorno la volevo portare in un negozio, si è sbattuta per terra, ha incominciato ad avere una crisi di nervi e la cosa che più mi ha disgustato di più è che le persone che passavano ci guardavano e nessuno si è degnato di chiedermi se avessi bisogno di aiuto. Alla signora che ha scritto il suo disappunto io rispondo che non so chi fra i due sia più sfortunato. Sono convinta che se le lasciassi mia figlia, non riuscirebbe neanche a tenerla dieci minuti. Certe persone prima di parlare dovrebbero conoscere quello che commentano e non scrivere con il c……
Mi scuso per lo sfogo. Purtroppo la nostra è una lotta che non finirà mai. Sfido qualunque genitore a vedere il proprio figlio autolesionarsi, guardarlo negli occhi e non poterlo aiutare, perchè non parla, non scrive e non sa comunicare. La mia paura più grande è che un giorno mia figlia possa avere anche una semplice appendicite ma che le potrebbe essere fatale perchè non sa comunicare. Invito la Signora dei commenti a riflettere molto attentamente su quanto scritto. Saluto tutti i genitori dei bambini con handicap, mando un abbraccio a tutti, ricordando che non dobbiamo lottare fra di noi, ma restare tutti uniti, perchè qualsiasi handicap è lacerante e credo che ognuno di noi non se lo debba mai dimenticare. Con affetto mamma Veronica
concordo pienamente!!!!prima di dare giudizi, anzi di sparare,catapultare proprie inutile ed offendenti sentenze, meglio informarsi…il genitore che hai davanti non deve giustificare nulla, siamo già fin troppo appesantiti dal nostro vivere quotidiano; proprio non ci occorrono altre stupide arrabbiature
La lettera scritta dalla lettrice di Oggi induce a meste considerazioni circa la superficialità con cui la gente elabora e un istante dopo urla ai quattro venti i propri pensieri. Skin deep. Nessuna intelligenza ma tanto malanimo. Mah…
Gesù disse : “Padre perdona loro perchè non sanno quello che fanno”
noi più umilmente perdoniamo coloro che non sanno e quindi dicono.
una lancia a suo favore… almeno lei, nella sua ignoranza, ha avuto il coraggio di esprimersi dando a noi la possibilità, attraverso l’articolo e soprattutto ai commenti che raccontano spaccati della nostra vita quotidiana, di far capire ancora meglio, a quei pochi che si saranno soffermati a leggere, l’assurdità, il dolore, l’impotenza, ma soprattutto quella inquietante speranza giornaliera che ci porta a misurare il minimo comportamento dei nostri cuccioli per scoprirne anche il più impercettibile miglioramento. Quindi, grazie, suo malgrado, signora Fiorella.
Pingback: Come si permette un autistico di avere il permesso per il parcheggio? – Una notte ho sognato che parlavi | vitAutismo
consiglierei alla signora di accompagnare per qualche giorno un bambino o ragazzo autistico. Forse poi riuscirebbe ad accettarlo.Spiace ammetterlo, ma sparare sentenze senza conoscere l’entità del problema, senza nemmeno cercare di conoscerlo prima, non è segno di una elevata intelligenza.
Spero possa essere di aiuto per molti di noi…
Un bacio a Tommy
“ARTICOLO 11 BIS – CRITERI DI VALUTAZIONE PER I CASI DI RILEVANZA
SOCIALE
Le Commissioni che esaminano le istanze prodotte dai soggetti legittimati, ai sensi
dell’art. 3, comma 3 della legge n. 104/1992, valutano i casi di particolare rilevanza
sociale – di cui al precedente art. 11 – tenendo presente le seguenti condizioni,
adeguatamente documentate:
1. persone con patologie gravi, anche diverse da quelle strettamente motorie, che
compromettano fortemente la normale mobilità e l’uso dei mezzi pubblici di trasporto
in relazione ad attività sociali e/o sanitarie;
4
2. persone con disabilità intellettiva (es.: grave ritardo mentale) che comprometta la
possibilità dell’uso dei mezzi di trasporto pubblico e che non possano essere lasciate
sole, neanche temporaneamente;
3. persone con capacità di deambulazione permanentemente ridotta, non abilitate alla
guida, che dimostrino di svolgere un’attività lavorativa, o di studio, ovvero, in
relazione ad attività sociali e/o sanitarie, abbiano la necessità di essere trasportati
frequentemente nel corso della settimana, con un mezzo di trasporto guidato da
persona convivente.
La Giunta Comunale delibera eventuali criteri integrativi, nel rispetto di quelli indicati nel
presente articolo, al fine di agevolare ed uniformare i lavori delle Commissioni.”;
Vista la legge 5 febbraio 1992, n. 104;
Visto il D.Lgs. 30 aprile 1992, n. 285;
Visto il D.P.R. 24 luglio 1996, n. 503;
Vista la deliberazione del Consiglio Comunale n. 21 del 19 febbraio 2007;
Vista la nota del Dipartimento VII prot. n. QG/43201/2008, agli atti del presente
SALVE SONO UN PAPA’ DI UN RAGAZZINO DI 12 ANNI …..VORREI RISPONDERE ALLA SIG. FIORELLA…….PERCHE’ PRIMA DI FARE UN AFFERMAZIONE DI QUEL GENERE NON FACCIA UNA RICHIESTA DI VIVERE DICO APPENA TRE SOLO GIORNI IN UNA FAMIGLIA CON UN BAMBINO O RAGAZZINO AUTISTICO…….CHE LO FACCIA.DOPO VEDREMO SE LA PENSERA’ ANCORA COSI’………VEDERLO DALL’ESTERNO UN DISAGIO NON E’ MAI DELLA STESSA INTESSITA’ .VIVERLO ALL’INTERNO…..PERDONATEMI PER LO SFOGO ….CORDIALI SALUTI …ANGELO PICCOLO
caro Gianluca, mi decido a darti del tu perchè le tue parole mi sono così vicine al cuore da sentirti come un caro amico. Sono la mamma di un ragazzo autistico di 17 anni con un ritardo cognitivo medio … come sono vere e crude le tue affermazioni, nn lasciano scampo a chi si fregia di essere un tuttologo senza conoscere davvero le questioni di cui si parla. La disabilità cognitivo-relazionale è una brutta bestia: colpisce all’interno del corpo dei ns figli lavorando la mente e plasmando comportamenti che senza un aiuto di un esperto comportamentale nn solo nn migliorano, ma continuano a sovrapporsi come un attacco virale sul ns pc di casa, avete presente quando si aprono di colpo mille finestrelle e nn ci si capisce più nulla …. peccato che il soggetto nn sia il pc ma nostro figlio!!!!
E … prima che tu scrivessi questo libro importante e vitale (lasciami usare qs aggettivo) per le famiglie autistiche nessuno sa quanto bravi, impegnati ed efficienti debbano essere i genitori di un ragazzo autistico! Nessuno sa nemmeno quanto si sentono colpevoli e colpevolizzati da chi, esperto del settore e non, in una vita non avrebbe fatto per il proprio figlio nemmeno un millesimo di quello che noi facciamo ogni santo giorno. Per questo nn desideriamo medaglie, diplomi, citazioni ad honorem, ma vorremmo comprensione, empatia …. e magari i servizi sul territorio che ci aiutino a non implodere per sfinimento! Grazie davvero Gianluca sei il primo padre dell’autismo che parla come uno che davvero le braccia, il cuore e la testa le utilizza in casa a fianco di sua moglie … nn posso dimenticare la solitudine di tante, troppe donne dell’autismo e … concludo ringraziando mio figlio per avermi trasformato (grazie al suo attacco virale) in una persona migliore e molto più serena e forte, ironica ed entusiasta in barba a coloro che pensano che questa dell’autismo è una vita infernale
l’automobile per noi genitori di un ragazzo autistico non è semplicemente un mezzo di trasporto. E’ anche un rifugio dove ci si può ricoverare con il ragazzo per il tempo necessario a disinnescare o smaltire una crisi di ansia, evitando che fugga in mezzo alla strada o che aggredisca il primo malcapitato che si trova davanti. E’ un piccolo avamposto di casa nostra, dove ci sentiamo più al sicuro e dove possiamo piangere liberamente prima di rimboccarci nuovamente le maniche e ricominciare. E’, per noi, l’unico modo per trascorrere una vacanza insieme, con entrambi i figli, invece di doverci sempre dividere con un figlio ciascuno.
Io non ho avuto alcun problema per avere il talloncino HANDI, come lo chiamiamo noi. Mi ero preparata con pacchi di fotocopie, diagnosi, filmati, ed ero pronta alla battaglia, ma quando ci siamo trovati davanti alla dottoressa della SAUB questa (con mia grande sorpresa), non ha battuto ciglio e ha esclamato “autismo?, certo che vi firmo il certificato!”. Non ha neppure esaminato mio figlio, due minuti ed eravamo fuori con il nostro foglietto brandito come un trofeo.
Questo va detto: non sempre tutto è in salita, e non tutti sono come Fiorella. Ricordo di un giorno caldissimo, in cui stavo ingaggiando in mezzo a una piazza del centro una lotta con mio figlio che mi voleva scappare tra le macchine. Dai tavolini decine di persone mi guardavano sorseggiando aperitivi e sollevando il sopracciglio. Poi, da non so dove è spuntata una donna che mi sussurra “dai che ti aiuto” e siamo riusciti a trascinarci fino al portone di casa. Non so chi fosse, non l’ho neppure mai ringraziata perché così come è comparsa, allo stesso modo se ne è andata con discrezione quando la situazione si è tranquillizzata. La vorrei ringraziare ora, semmai potrà leggermi su questo blog.
Dopo un primo moto di stizza nei confronti della signora, che evidentemente non sa molto di autismo, ho cercato di comprendere i motivi di tanta indignazione. Alcuni li ho ritrovati nei vari commenti, a partire da quello di Nicoletti, che fa riferimento alla giusta campagna contro i falsi invalidi e al paradossale effetto di sospetto che ne deriva su tutti gli invalidi. A maggior ragione questo sospetto lo viviamo in quanto l’autismo è “anonimo” visto che i nostri ragazzi sono belli (cuore di papà 😉 ), forti ed in salute.
Però c’è un altro aspetto, non secondario secondo me, che deriva dalla percezione stereotipata che si ha dell’autismo e che i mezzi di comunicazione continuano a dare di questa sindrome. L’autismo di cui si parla è troppo spesso “spettacolarizzato”: viaggi intorno al mondo o capacità fenomenali che riguardano le arti o la scienza.
L’altro ieri avrei voluto vedere Gianluca alle Invasioni Barbariche a parlare del suo libro: non ho niente contro il sig. Antonello Franco e della Sua personale esperienza, ma non sono convinto (a partire dalla disinformazione che fa su alcuni temi importanti) che aiuti
a far comprendere bene, alle persone tipo la “signora indignata”, cosa è realmente l’autismo.
E’ stata un’altra occasione persa.
Vorrei sapere quale iter dovrò seguire per ottenere il contrassegno di parcheggio disabile sono la madre di un ragazzo autistico, a quale legge fare riferimento?
GRAZIE PER LA RISPOSTA CHE LEI HA VOLUTO CIVILMENTE DARE ALLA SIGNORA.
SONO LA MAMMA DI UNA RAGAZZA AUTISTICA E DI UN BAMBINO AUTISTICO.
ANCH’IO A VOLTE APPOGGIO TIMIDAMENTE IL MIO TAGLIANDO ARANCIONE.
LA MIA RAGAZZA SALE LE SCALE COME TUTTI NOI QUANTO C’E’ UN MURO CONTENITIVO DA UNA PARTE, E LE SCENDE SEDUTA TRASCINANDOSI GRADINO PER GRADINO,,,,NON RIESCE A MISURARE LA PROFONDITA’ DEL GRADINO….INOLTRE MENTRE RARAMENTE COMMINIAMO INSIEME MI DICE:.” MAMMA, QUANDO VOI CAMMINATE ANDATE INCONTRO ALLE COSE,,,,A ME LE COSE MI ARRIVANO TUTTE ADDOSSO”,,,,OGNI GIORNO L’ACCOMPAGNO A SCUOLA….LE APRO LA PORTIERA, L’AIUTO A SCENDERE, LA CONTENGO NELL’ATTRAVERSAMENTO DELLA STRADA PER EVITARE INCIDENTI, POI DAVANTI ALLA SCUOLA CERCO UNO SCORCIO PER CERCARE DI PASSARE FRA GLI STUDENTI (LEI SI BLOCCA DAVANTI A QUALSIASI OSTACOLO) QUINDI CON IL SUO ZAINO SULLE MIE SPALLE TRASCINANDOMI L’ALTRO BAMBINO SALGO LA SCALA E LA PORTO IN CLASSE (4^ANNO DI LICEO)…….ANCHE OGGI C’E’ L’HO FATTA!!!
è vero, anche a me i vigili dissero: “Ma se deambula non può avere il permesso del parcheggio”. Il problema, è che mio figlio “deambulava” se voleva e dove voleva! e spesso abbiamo rinunciato ad andare in città o in luoghi dove dovevamo parcheggiare lontano.
Claudia
parcheggio disabili: a noi, genitori di figlio autistico, all’apparenza perfetto (per noi lo e’ anche dentro comunque!!) e’ capitato di trovare un bigliettino sul parabrezza che diceva: “vergognatevi, siete lo specchio dell’Italia di oggi…da questa macchina nn e’ sceso nessun disabile!!!”
parlarne fa bene ma esiste l’ignoranza di chi non vuol vedere e l’gnoranza di chi non sa vedere…
In risposta allo “sfogo” (indignato) di Fiorella, ed a sostegno della causa promossa e portata avanti da Nicoletti, vorrei dare la mia testimonianza in quanto lavoro come terapista per bambini autistici da 3 anni e sò, poiché lo vivo in prima persona, quanto siano abbandonate a loro stesse queste famiglie da parte delle istituzioni, e sò come quel pezzo di carta che ti permette di avere un parcheggio privilegiato, che ti faccia fare quei 50, 100, 200 metri in meno, nella maggior parte dei casi non sia necessario ma potrebbe essere di ENORME aiuto in quell’unica volta nella vita in cui può esserti utile, mentre in altri casi sia proprio una Necessità imprescindibile per poter fare anche una “semplice” passeggiata con tuo figlio.
Perché nessuno sa (neanche l’insegnate che lo vede in classe da 5 anni) che ad un bambino autistico a volte bisogna insegnare anche a dire semplicemente SI e NO, se sei fortunato e sa parlare, perché se sfortunatamente non riesce a parlare bisogna insegnargli il movimento corretto del capo che corrisponde nel “linguaggio universale” al SI ed al NO, e se sfortunatamente questo bambino ancora non ha appreso l’imitazione motoria bisogna insegnarglielo muovendo, tu terapista, il capo del bambino per fargli capire il movimento corretto che corrisponde ad un “semplice” SI o ad un “semplice” NO. E per radicare questo comportamento appropriato nel bambino può volerci un giorno ma anche settimane. E questo lavoro vale per qualsiasi altra cosa che il bambino deve imparare.
Tutto questo lavoro si fa per evitare che il bambino attui dei comportamenti che possano sfociare in atteggiamenti oppositivi e nel peggiore dei casi aggressivi.
Quei comportamenti aggressivi che vengono ben descritti da Nicoletti precedentemente, possono scaturire da qualsiasi avvenimento, anche un cane che abbaia, o dalla puntura di una zanzara, o nel peggiore dei casi da un malessere fisico che quel povero bambino, se non in grado di parlare, non potrebbe essere in grado di comunicarlo perché non sa come comunicarlo se non attraverso urla, pianti, graffi …
Penso che almeno una volta nella vita di ogni famiglia potrebbe accadere che vostro figlio, mentre siete al centro commerciale, di domenica, si sente male o si faccia male, e ve lo dice, e se non ve lo dice e voi vi accorgete che non sta bene basta chiederglielo e lui vi risponderà, ed immediatamente potrete prendere le giuste decisioni, ma se un bambino autistico che è perfettamente in grado di camminare si sente male o si fa male nella stessa medesima situazione e non è in grado di dire che sta male, il genitore lo deve prima capire ed una volta individuato solo il problema, vi posso assicurare che voi famiglia “normale” già vi trovate in macchina a tutta velocità sulla strada che porta in ospedale, e quando siete in pronto soccorso i genitori di un bambino autistico se sono fortunati sono appena saliti in macchina sempre se chi addetto al rilascio di questi permessi per il parcheggio abbia avuto il buon senso di rilasciarglielo.
Questo che ho descritto potrebbe essere uno scenario realistico di ciò che potrebbe accadere ad una famiglia con un figlio autistico e penso che basti ed avanzi per poter ottenere un permesso che anche se utile una sola volta nella vita possa essere di fondamentale importanza, potrebbe essere un mignolo rotto ma potrebbe essere anche un attacco di peritonite, ed in quel caso evitare quei 200 metri in cui devi trascinare tuo figlio prendendoti calci pugni graffi morsi solo perché il bambino sa camminare potrebbero essere fondamentali, non per le ferite inferte, perché quelle si rimarginano in due giorni, ma per evitare conseguenze ben più gravi.
Quindi il mio consiglio per tutti quelli che, in un giorno futuro, passeggiando, vedano scendere da una macchina posteggiata in un parcheggio per disabili una famiglia sorridente dove c’è un bambino in grado di camminare che sembra non abbia alcun tipo di problema, ma che attiri la vostra attenzione per qualche suo movimento particolare, al posto del vostro sguardo serioso da inquisitore rivolgete loro un bel sorriso, che a voi non costa niente ma regalerete un momento di “normalità” ad una famiglia che lotta, molte volte soli, ogni giorno della loro vita contro un nemico di cui ancora non si conosce il volto.
carissimo”collega grazie infinite per queste spiegazioni a ignoranti e maleducati
che ci insultano per strada o sui mezzi pubblici e malgrado il nostro sicuramente inutile
tentativo di far cenno alle difficoltà continuano a deriderci, spero che una SIGNORA che
alcuni giorni fa mi ha insultato sulla tramvia da superga legga
sono la mamma di due bambine meravigliose, per le quali ringrazio il cielo ogni istante della mia vita.
vi abbraccio tutti, genitori coraggiosissimi, abbraccio i vostri figli delicati e tormentati.
vi ringrazio della speranza, dell’amore e della forza sovrumana che mi insegnate, ogni volta che leggo o ascolto le vostre testimonianze.
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mi sono venute le lacrime agli occhi nel leggere “lo sfogo” della lettrice.
Alessandra
noi genitori di bambini autistici, quante ne dobbiamo digerire!!!! <3
sono il nonno di un soggetto autistico eta 9 anni e 6 mesi peso 53 Kg altezza 1.52 capisco perche sbisco giornalmente schiaffi graffi baci abbracci carezze alla sgnora purtroppo devo dire che bisogna provare per potere capire
Purtroppo la madre di Fiorella è sempre in cinta.
Trasmissione otto e mezzo del 5 aprile 2013 Sign. Nicoletti discordo con Lei sul Fatto della croce autistica io dico che sono degli angeli. il buon Dio quando non a niente da fare passa il tempo facendo degli Angioletti che poi appoggia sulle nuvole ogni tanto gli ene cade qualcuno non riuscendo a riprenderlo lo affida a una famiglia meritevole ” la Sua è stata scelta ” come la mia
Sono molto felice del fatto che siamo in tanti e comunque andiamo avanti quasi silenziosi come i nostri figli.
BRDIPO, cosi’ avevano soprannominata la mia “Giorgia” cosi’ lenta sempre l’ultima. A 11 anni l’anno spinta in tre da una scalinata della scuola privata alla fine dell’ultima ora. Volevano vedere se era piu’ veloce cadendo dalla scala… la motivazione era questa. Non la trovavo, si era trascinata sotto la scala, oramai ero in panico poiche’ non riuscivo a trovarla. Avevo perso tempo nel cercare di parcheggiare l’auto, quindi ero arrivata tardi.
Quando la vidi il cuore ricomincio’ a battere, si era solo sbucciata un ginocchio.
L’abbracciai e la guardai cercando il suo sguardo che mi attraversa sempre, cercando per una volta di afferrarlo…….non sono piu’ arrivata tardi……la lotta per il traguardo “contrassegno invalidi” era iniziata….e’ stata lunga…..alla fine ci sono riuscita.
Grazie a tutti. per le vostre testimonianze..Vi sono vicina.
Daniela
Condivido ogni parola dell’articolo in risposta alle osservazioni della signora Fiorella. Che se invece di pontificare senza avere supporto credibile alle sue argomentazioni, avesse impiegato anche solo una manciata di minuti del suo tempo cercando di informarsi preventivamentivamente sulla materia, avrebbe almeno avuto una chance per mostrare di possedere, se non un briciolo di umanità, almeno un briciolo di cultura.
quanti “????” scandalizzati da parte della signora Fiorella. Mio figlio persona autistica di 26 anni, intorno ai 15 anni, appena sceso dalla macchina scappava e a nulla valevano i miei sforzi fisici per evitare che si allontanasse dal portone di casa. Spesso qualche vicino mi aiutava, a proprio rischio e pericolo, domenico, infatti, è un ragazzone, ma due persone non eravamo sufficienti a bloccarlo!! Ed io vedevo l’agognato portone …. allontanarsi sempre più!!! Forse se la signora Fiorella fosse passata nelle vicinanze del mio portone, adesso sarebbe meno scandalizzata, comunque la invito a non tranciare giudizi, senza prima informarsi…..purtroppo nn è la sola.
Grazie, adriana comi
Non giustifico lo sfogo della sign Fiorella. Ma capisco che l’ignoranza e la disinformazione, fa danni notevoli:
Non si hanno parole per la superficialità con cui “distinte signore” si permettono di giudicare quello che è giusto o meno. Si informino prima e si umanizzino! Nadia
Grazie per il “collega”. Quello che Lei ha descritto riguardo al comportamento di una persona autistica è,purtroppo, vero.Io non ho ancora rchiesto il tagliando per il parcheggio per lungaggini burocratiche.Mi è stato detto che se il ragazzo cammina non ha diritto al contrassegno.
La parola autismo e la conoscenza della malattia è praticamente sconosciuta alla maggior parte della popolazione italiana. Forse si dovrebbe inserire una nuova materia (promulgazione della conoscenza delle varie disabilità) nelle scuole, in modo da formare le nuove generazioni all’accettazione ed inserimento nella loro vita quotidiana delle persone cosidette disabili.
la lettera di questa signora la dice lunga su come le persone nel terzo millenio ignoriono ancora le malattie di tipo mentale e le problematiche che comportano e questa e’ una vera tristezza.! io ho lavorato tantissimi anni con queste persone che sono sicuramente chi piu’ chi meno difficili da gestire , ma vi assicuro che sono delle persone (speciali) e come tali hanno bisogno del nostro rispetto
Sono la mamma di un bimbo autistico di 4 anni …e se potessi la abbraccerei forte. La ringrazio per la sua opera di “divulgazione””. Io sto facendo di tutto per aiutare gli altri ad uscire dall’ignoranza e dal pregiudizio. I nostri figli sono meravigliosi, forti e fragili allo stesso tempo, ma noi genitori …quanto dolore mandiamo giù! Il loro ed il nostro. Emanuela
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Buona sera, sono Liana, mamma di un bel bimbo autistico di nove anni. Non so se provare pena o invidia per questa triste signora che si prende la briga di scrivere ad un giornale, per un problema grave come un parcheggio. Propendo per la pena, perchè leggere il suo sfogo che non giustifico, come la signora ci chiede, mi ha un tantino intristito. Grazie, sig. Nicoletti , per il suo libro che trovo profondo quanto delicato e per questo blog, al quale oggi aderisco. Buona serata a tutti.
Liana
Abbiamo parlato sin troppo della (Sig.ra) Fiorella…..non ci stupiamo, sono troppe le persone che ignorano e che a mio parere non hanno diritto ad alcuna risposta perchè si presentano da sole per quello che dicono, che fanno e che scrivono.
Un grazie dal profondo del cuore al Sig. Nicoletti che ho avuto modo di ascoltare ospite della Gruber ed un grazie a tutti voi.
Ho letto con passione tutti i vostri commenti e posso solo immaginare come è difficile e arduo vivere la vostra quotidianità…parola che per chi non ha le vostre difficoltà non gli dà il giusto significato.
Mio figlio è un ragazzo sud-americano adottato sano ed in ottima salute ma in quanto tale abbiamo notato da parte di molte persone dei pregiudizi ed anche lui sia alle elementari che al liceo è stato oggetto di discriminazioni….quindi non stupitevi ma andate avanti perchè VOI TUTTI AVETE RAGIONE!!
E’ una lotta assurda e faticosa ma anche stimolante affinchè vengano annullate queste ipocrisie e per cambiare questa società che è così egoista, poco comprensiva ed indifferente.
Sò che non vi arrenderete perchè vi alimentate del grande amore dei vostri ragazzi.
Comprerò il libro del Sig. Nicoletti il cui titolo è fantastico come il suo Tommy.
Forza Gianluca ed ancora grazie di cuore.
Volevo scusarmi con tutti: anche a me è capitato, vedendo scendere da auto munite di contrassego persone che a prima vista non necessitavano di tale agevolazione, di pensare che il mondo è di furbi. Ripeto mi scuso con tutti voi e mi vergogno della mia ignoranza. Se qualche furbo c’è non spetta a me smascherarlo. A voi tutta la mia ammirazione a me resta il rimorso per quei pensieri superficiali. Umilmente, Chiara.
Come al solito l’ignoranza la fa da padrona. Non ho paura della cattiveria,ma della superficialità. Sembra facile parlare dopo aver innestato la presa della bocca al cervello, ma ci dobbiamo continuamente ricredere. Tutta la mia solidarietà, per quanto possa servire, a chi deve affrontare giorno per giorno problemi che neppure immaginiamo. Sig.Nicoletti, lei è un padre meraviglioso!
Sono mamma di una bambina autistica di 9 anni e comprendo pienamente il “busillis” del parcheggio. Se supero il portone della scuola non avendo trovato un parcheggio prima, Silvia inizia ad irrigidirsi e chiede “Ma la scuola è quella! Non andiamo a scuola!?”. Comunque la signora che ha scritto al giornale sappia che quasi mai io riesco a parcheggiare nelle striscie gialle, perchè la maggior parte delle volte trovo auto con le 4 frecce che scaricano bambini perfettamente sani e neurotipici: “tanto ci sto pochi minuti”, ti dicono. Nooo, perchè io invece vengo a scuola per mettere radici in quel benedetto parcheggio…!!!
Ciao a tutti. Chiara
Buona sera a tutti, sono Liana, mamma di un bimbo autstico. Beata fiorella che non ha nulla di meglio da fare che inviperirsi contro di noi… Se questo la aiuta astare meglio, buon per le… poi, se vuole, basta un figlio autistico con tutto quello che ne consegue e potrà ottenere anche lei il tanto agognato parcheggio. Io sinceramnete, potessi fare il cabio andrei a piedi tutta la vita…. Per il mio bene più grande… Il mio eterno bambino… Grazie Gianluca. Buona serata…
Ma questa e’ una Cretina !!!!
Ve lo spiego io il Perche’!!!!
Perche’ un Autistico pur camminando e muovendosi NORMALMENTE non risponde delle proprie azioni e puo’ quindi..ad esempio.. attraversare la strada quando lo ritiene opportuno, freagndosene del fatto che, una maccina stia arrivando……..
uccidendosi, uccidendo, provocando feriti gravi etc etc…quindi se davanti a casa o a Scuola o dvanti ad un Ufficio (INPS ad esempio.. cara la mia cretinetta) c’e’ un posteggio per disabili e’ bene che sia fruibile anche da un ragazzo a Autistico-a.
Chiaro ????
Ma bisogna essere Cretini per non arrivare a capire cio’???????
l’indgnazione della signora è inconcepibile, forse giustificata semplicemente perchè ha la fortuna di non vivere e conoscere esattamente cosa significa dover assistere continuamente una persona autistica.
Credetemi,provare per credere ! la mamma di un ragazzo autistico che non ha il contrassegno per il parcheggio e che vive giorno dopogiorno una serie di grandi difficoltà.
Purtroppo i nostri ragazzi autustici vengono trattati malissimo perchè si presentano bene e non vengono capiti. Durante un viaggio ho trovato un padre disperato perchè il figlio picchiava la testa contro la porta della camera ma la chiave era smagnetizzata ……. pensate che al padre disperato sia stata data la precedenza al servizio clienti? NOOOOOOO si metta in coda e aspetti. Haimè non andremo mai avanti, se ne parla ma ben pochi sanno di cosa si tratta poveri noi che il problema lo viviamo tutti i giorni..
non vorrei Tornare sullo stesso argomento.. ma basta lagnarsi….
I Diritti ce li prendiamo da Noi… se non ci vengono riconosciuti.. OVVIO
Io è mio marito abbiamo 3 figli, due piccoli e uno adulto gravemente autistico…..non abbiamo mai avuto il cartoncino arancione……ma in compenso…..due figone col cappello da cow boy scese da una Porsche sul lungomare di Riccione, hanno parcheggiato su un posto per disabili esponendo il cartoncino. Vi garantisco che non erano né disabili ne ‘ autistiche, perché sono scesa e le ho osservate bene……
grazie
Mi piacerebbe sapere cosa risponde ora la signora Fiorella. Attendo la sua risposta
Condivido quanto ha scritto Marianna
O mamma, mamma cara, io sono una mamma fortunata ma “conosco” quel vivere.
L’inesorabilità di quel vivere e il “futuro”: ai nostri figli insegnamo a librarsi nell’aria, quei bimbi, poi adolescenti, poi adulti, poi…non voleranno m a i. La parola Futuro per quei genitori costituisce l’angoscia dell’esserci, essere s e m p r e accanto a quel figlio anche da vecchi con l’orrore di non farcela più per un fatto fisiologico.
Poca cosa un tagliando per parcheggiare, a questi genitori occorre un aiuto costante, capillare, cosa dico, occorrerebbe. Io se sono stanca vado a farmi una bella dormita…una semplice dormita. Il tempo, per un genitore di una creatura autistica, è scandito dalle continue necessità del figlio, non fino a che è piccolo, sempre e per sempre.
marina c picco (udine)
certo, perchè la disabilità e solo MOTORIA?????????? chi lo pensa è un emerito ignorante
E’ ancora una strada lunga lunga da fare per sensibilizzare le persone “normale” per l’autismo e i suoi problemi. Sono nonna di una bambina autistica – non grave come Tommy – ma conosco il problema!
Karin
Io credo invece cbe nessuno debba permettersi di dare un giudizio sulle proe altrui senza conoscere le reali difficolta o impedimenti che un tipo di handicap o un altro possano avere. sia una disabita lieve che grave hanno il diritto al sostegno e co. Tutti i pro lemi che il mondo di oggi ci pone questo e ancora uno dei pi
Ochi diritti che lo stato ci riconosce .e mi permetto di dire alla signora che si lamenta che nessuno se l e’ cercata quella disabilita e che l ignoranza (a livello di documentarsi del problema) non ha limiti.
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Un bambino, una persona, che ha elementi e caratteri autistici è qualcosa di triste, che fa pensare.
Perché si tratta di una persona che avrebbe dovuto essere “normale”, che la natura avrebbe programmato come normale, ma che non lo è diventata, che per qualche motivo non lo è stata.
Questo motivo, questa causa, non ha connotazioni di norma e di naturalità.
E la causa che ha condotto a questa deviazione non è colpa del soggetto che ne è colpito.
Di chi è la colpa allora?
Questi bambini, si ritrovano affetti da particolari disturbi senza averne alcuna colpa, queste sono persone che noi abbiamo tradito, che sicuramente abbiamo fatto nascere in condizioni che le hanno formate in questo modo.
Vogliamo cercare di capire un po’ di più? Vogliamo fare qualcosa affinché i nostri figli, i nostri nipoti, l’umanità che avremo, non sarà sempre più strana, malata e inadatta? Non pensiamo sempre che il futuro tanto non ci riguarderà perché non ci saremo più e chi se ne importa, può darsi che le cose non siano così apparenti e semplici. Intanto sicuramente avranno pensato questo in molti 50 o 100 anni fa e noi oggi siamo qui con molti problemi.
Sono madre di un ragazzo disabile “autistico”.
Considero assurdo oltre che irrespettoso, nei confronti delle persone autistiche e dei loro familiari, l’atteggiamento della signora che si lamenta del permesso di parcheggio per un autistico.
Io, a ragion veduta, dico: – Come si permette lei, cara signora, come osa parlare ci qualcosa che non le appartiene che non vive nella sua quotidianeità e che, quindi, non conosce??? Tante volte sarebbe opportuno tacere piuttosto che parlare senza cognizione di causa. Aggiungo: – Come si permette questa società di dimenticarsi dei problemi, di lasciarli totalmente sulle spalle dei diretti interessati, tanto il problema è loro, e poi si arroga il diritto di parlare e di giudicare??? Penso che sia troppo.
cara signora Fiorella nella stessa maniera le faccio io una domanda , perche’ la mia amica pur pagando come tutti i clienti dell’albergo , ha dovuto lasciarlo e interrompere le vacanze a meta’ perche’ il nipotino dava fastidio ai clienti???I suoi soldi erano meno degni di valore??? le sue risate erano piu’ assordanti della usica o dei fuochi d’artificio , il suo tentativo di abbracciare un cliente che scandalizzato si e’ scansato velocemente manco avesse la peste e’ cosi’ abominevole ??? Il permesso di parcheggio rientra nel pacchetto di assistenza che e’ rivolta non solo al ragazzo ma alla famiglia ….non si puo’ cercare il parcheggio e gestire l’umore del ragazzo contemporaneamente …magari si informi sull’autismo e capira’ meglio…..conoscere per capire….
comunue voglio dire …la signora fiorella si informa e son sicura che dopo aver letto i commenti comincera’ a capire….e’ stata educata e chiede spiegazioni io credo che da oggi in poi cambiera’ prospettiva
Fiorella ti serve crescere di cervello e anche tanto…!!!.frequenta centri aiuta e capisci.
Salve, è sorto un problema molto simile oggi stesso; i miei vicini di casa hanno già un posto auto per disabili (personale davanti casa) per difficoltà motoria di un membro della famiglia (che guida), fin qui tutto ok… Ora in questa famiglia c’è un figlio (8 anni) autistico e loro hanno richiesto un nuovo posto auto accanto a quello che già possiedono dove la moglie può parcheggiare l’auto. Mi sembra un abuso vergognoso, il figlio non esce quasi mai di casa e fino ad ora andavano con la macchina che regolarmente ha il posto per disabile, quando escono con il figlio escono tutti e 3 insieme… volevo sapere la vostra opinione al riguardo… poi volevo chiedervi, ma la moglie con il nuovo posto auto disabile può guidare come vuole e riportarla in quel posto o può parcheggiarla lì solo quando in macchina c’è il figlio? Grazie per l’attenzione
Sono madre di un ragazzo autistico di 19 anni e pur avendo il permesso invalidi, non ho mai fatto richiesta del posto handicap, perché anche mio figlio, almeno esteriormente, è un ragazzone pieno di salute. Noi dovremmo essere indignati di fronte a questa gente, che non ha niente di meglio da fare, e che, soprattutto, non ha cuore, né anima e soprattutto cervello. Cordiali Saluti