Ho portato a casa i primi libri freschi di stampa. Già e adesso? Dopo mesi che scrivo di lui e tutto è in un libro, mi rendo conto che Tommy del libro non sa che farsene. In quelle pagine c’è tutta la sua vita, ma per lui al massimo quella roba è una foto in quarta di copertina dove c’è “Tommy e papà”. Mi viene il dubbio che forse gli ho solo tolto tempo, alla fine già sapevo tutto quel che ho scritto, dopo che la tizia Nicoletta (mia fantastica editor) mi fece quella telefonata un annetto fa, per chiedermi se mi andasse di pensare a libro sull’ autismo.
Mi sento come quelle mamme che sgomitano tra le tonache dei frati dell’ Antoniano per spingere i loro fantapargoli allo Zecchino d’oro. Come faccio a far capire a Tommy che ho rubacchiato dal suo tempo ciclico le sue stranezze di gigante balzano, solo perchè pensavo fosse giusto farlo?
Sei grande!
Se non avessi scritto quel libro ieri la Minetti, per esempio, non sarebbe venuta a trovare Tommy… Chissà quante altre belle cose possono succedere. 🙂
bè oddio…In effetti
Scriverne credo sia liberatorio. Avrei voluto farlo anch’io anni fa per mia figlia -cardiopatia congenita – non so perché non l’ho fatto. Sicuramente servirà ad altri
dai Gianluca! sei unico . . .
A volte le cose vanno fatte anche se apparentemente non c’è un perché. Un libro sull’autismo forse non aiuta direttamente gli autistici ma auta di sicuro chi vive con loro.
Il libro parla PER lui, forse… E poi non hai detto tu che vi siete divertiti? Io sono abbastanza sicura di tutte e due le cose.
I libri si scrivono per se stessi , per chiarirsi le idee e metterle in ordine. Poi a volte qualcuno incidentalmente li legge, ma è ininfluente…
Tu non lo sai, ma Tommy si…;-)
Ci si vede alla presentazione di Bologna
Temple grandin
perchè escludere l’idea che fra 5 10 20 anni l’autismo possa essere considerato curabile attraverso terapie farmacologiche e approcci psicoterapeutici . .Il sogno che un giorno Tommy possa parlare perchè non potrebbe avverarsi ? me lo auguro con tutto il mio cuore
Grazie per averlo scritto. Serve a farmi sentire meno sola e cosi’ sara’ per tanti altri che affrontano tutti i giorni la difficolta’ di vivere con chi amiamo e forse non lo sa.
credo che un racconto del genere sia innanzitutto utile all’autore, cioè a te, ma credo tu lo sappia anche se ti poni delle domande, come è sempre giusto fare. Il racconto di se stessi, nello specifico del “come” ci siamo relazionati e ci relazioniamo all’esistenza ha qualcosa di riparante. Mi colpisce un aspetto che hai accennato, quello in cui Tommy, che pure non può leggere il libro, guarda però quella fotografia della copertina, nel retro, che per altro è intensissima. Quella visione piuttosto è importante, quel doppio sulla carta, il doppio della vostra “coppia” che è già un valido specchio, una veduta sottilmente oltre che superficialmente (sulla carta, sulla retina) balsamica, strutturante, appagante, per entrambi.
“C’è Tommy e papà” perché papà c’è. E su quella quarta di copertina ci sarà sempre. Anche per Tommy che non legge.
vieni a presentarlo ad Ascoli nel Piceno modestaprovincia?
Grazie Nicoletti! la grande stima che avevo per te, anche perché sono nata a Marsciano, ora è vera ammirazione! Che bello il tuo “figliolo”!!
Ciao, intanto come fai a dire per certo che tuo figlio non legge?
Quante cose avrei da raccontarti a questo proposito!!
Vorresti poterti inventare una vita felice per lui? Noi ci abbiamo provato, vieni a visitare la nostra pagina web: http://www.autismozoagli.it e dopo, se ne hai voglia, vieni con Tommy a Zoagli e ti dimostreremo che Tommy può leggere, scrivere, comunicare…….
Ti aspetto
Patrizia, mamma di Alberto, autistico
Quanto sei bello Tommy in questa foto mentre sfogli il libro ….. tuo e di papa’……